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3 - [BETTOLA] Un uomo senza scarpe va poco lontano

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2012 11:37
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20/11/2012 10:52
 
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[Incarico, Suzione] Imas, Nianna - 13 Novembre 2012

RIASSUNTO

Nianna, sulla strada del ritorno a casa, dopo avere assistito al combattimento di torneo Leia vs Uinen, si ferma alla Bettola per cercare un avventore a cui affidare il compito di lasciare in rocca un messaggio in codice per Rashin.
L’unico presente, oltre a Ricard è Imas. Nianna e Imas cominciano a parlare. lei si presenta come Lady Lucrezia, lui di rimando come Ser Alec. Nianna si dipinge debole e indifesa quindi Imas si sente in dovere di aiutarla. ma la musica cambia quando Imas scopre qual è l’ufficio che è chiamato ad adempiere. Sospettoso, mette Nianna alla prova e conclude dicendo che porterà di persona il messaggio a Rashin. Nianna non del tutto soddisfatta, ma aggredita dalla Sete Immortale impellente, dovuta all’astinenza a cui Ithilbor l’ha costretta, lo invita al piano di sopra. Imas da gentiluomo, è pronto a lasciarla sull’uscio in rispetto della sua virtù ma commette l’errore di dare le spalle alla Cainita, che sull’uscio di una porta aperta, lo aggredisce riducendolo all’impotenza. Nianna si disseta appena sotto il limite della Vita di Imas e lo lascia svenuto, incaprettato (al contrario) e con un bavaglio in bocca, mollemente adagiato sul letto. Tutto questo dopo 4 turni di suzione. Per concludere questa magica serata, Nianna chiude la porta della stanza dove ha lasciato Imas, a chiave. Chiave che porta seco, celata tra le pieghe della sua veste. Scende nella sala comune e paga Ricard una cifra favolosa (700 denari) che spera che possano indurre l’oste a non entrare nella stanza e a farsi i casi suoi. Per Nianna giunge quindi il momento di tornare a casa per riferire ad Ithilbor l’accaduto.

COMMENTO

Quando il player di Imas mi ha chiesto di giocare, ho controllato la sua scheda e rendendomi conto del punteggio karma esiguo, ho cercato di dissuaderlo. Seppur con garbo, mi sono sentita in dovere di allarmarlo sulla possibilità che l’ON con un vampiro, possa portare ad altro che alla magia con cui invece si è conclusa questa role. Il player di Imas, per contro, ha accettato la sfida e di questo lo ringrazio. Ha infatti giocato con una coerenza encomiabile, perfettamente calato nel suo personaggio.

RICHIESTA DI APPROVAZIONE e AGGIORNAMENTO PUNTEGGI

- Nianna aggiunta 5 punti sangue. 4 punti per ogni turno di suzione. 4 turni di suzione.
- Imas perde 20pt salute ogni turno di suzione, per un totale di 80pt.
- Imas quantificazione turni di riposo e cure (in carico al master).
- Passaggio di 700 denari da Nianna a Ricard.

Inoltre...

- Nianna crede che Imas si chiami Alec.
- Imas crede che Nianna si chiami Lucrezia e che il messaggio per Rashin abbia come mittente lo Zio Alfred (immobiliarista).
- Imas è legato (tra mani e piedi, dietro la schiena) e imbavagliato dentro una stanza chiusa di cui Nianna ha la chiave.
- Le armi e gli stivali di Imas sono dentro l’armadio, nella stessa stanza dove lui giace inerme.
- I pugnali di Imas sono sotto il suo fianco destro (tra il corpo e il materasso) su cui Nianna l’ha lasciato adagiato.
[Modificato da Nianna 20/11/2012 10:58]

Nianna
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20/11/2012 10:56
 
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GDR PLAY

IMAS [tavolo 7 - incappucciato] è calata ormai la notte sulla cittadella, i raggi della siderea luna filtrano appen dagli impolverati vetri delle finestre carezzando la schiena del giovane mercenario seduto lì al tavolo con un calice di vino rosso davanti. nero il manto che ricopre la figura, così come il cappuccio che cela tra le sue pieghe i tratti del viso tranne le labbra al sx fianco la spada corta mentre al cosciale a dx terrebbe due pugnali da lancio, e nel calzare dx un pugnale normale. il resto del suo equipaggiamento è su nella stanza. osserva il calice di vino mentre l'oste è intento ad asciugare dei piatti. per ora ne beve ne fiata... lo osserva e basta... darebbe le spalle alla finestra a circa 1mt da lui, il fianco sx alla porta e il dx al bancone che si troverebbe in diagonale rispetto a lui.

NIANNA [Bettola - Ingresso] Nianna ha deciso che adora questa Cittadella dei Miracoli. Il Miracolo della vita che pulsa. Il Miracolo dei Profumo che siano essi di Dame e Cavalieri, di Reprobi e Reietti. Che sia giglio o letame. A capo coperto veste il suo mantello come una Regina. Incede flessuosa e leggera come l’alito della Morte. Perché Morte stanotte Ella incarna. E’ stata al Torneo. Ha veduto i combattenti sfidarsi nella Notte Lurida e Sovrana. Ha percepito la folla, il sangue, i morsi della sete le si sono tramutati in estasi. Estasi pura quando ha mirato il sangue di Uinen toccare il suolo. Dovrà cercarlo, dovrà averlo. Ma per ora si accontenta di varcare quell’uscio che promette altra ebrezza. I suoi sensi tesi al massimo ben si sposano con l’inganno di vanità mortale, volto a non rendersi repellente bensì invitante e suadente all’occhio umano. Apre la porta con grazia, fa un passo all’interno del vetusto e puzzolente locale. I suoi occhi si alzano per rimirane l’interno, per rimirarne il degrado, per bearsene. I suoi occhi immortali e assassini spaziano, frugano, insistono su ogni particolare, su ogni anelito di vita umana. Poi sorride quieta e signorile. Chiude gli occhi solo un attimo, nella simulazione dell’inganno di un respiro che più le serve ne mai più le servirà. Due battiti di cuore forti e vigorosi, il sangue che pulsa come un torrente di magma infuocata nelle loro vene, la pervade di incanto. Entra e lascia che i suoi passi la guidino verso il bancone, non mancando di lanciare un lungo sguardo verde come il bosco, nella direzione dell’unico umano che non sia Ricard. [Tenebra I – Veggenza I]

IMAS [tavolo 7 - incapucciato] i pensieri che vorticano nella mente si perdono nell'immobilità del vino con lo sguardo ancora per qualche istante poichè vien ridestato dal cigolio dei cardini della lignea porta della bettola. quasi come preso di sorpresa il capo schizza alla propria sx osservando la porta, i sensi per abitudine in un attimo si tendono sempre pronto al pericolo e così come si son tesi nella stessa velocità di un battito di ciglia si distendono e rilassano nel veder entrare una donna... bella indubbiante, e lo sguardo indugia su di ella incrociandone il suo quando lei lo guarda... le labbra si tendono in un sorrisetto enigmatico, è oltremodo attraente nei movimenti, quasi che sprigionasse feromone che tiene incatenato lo sguardo alla sua figura come un incanto quasi, e se il giovane sapesse che è proprio così che difronte ha il predatore per eccellenza se ne guarderebbe bene dal continuare a seguirla con lo sguardo fin quando non arriva al bancone... uomo... bè che ci si vuol fare è fatto di carne... lente dunque le movenze dell'uomo che dopo aver preso il calice con la mancina si alzerebbe per indirizzare i propri passi verso il bancone. tenterebbe di affiancare la donna dunque a 1mt alla propria dx e con tono pacato e cordiale andrebbe a dire semplicemente ''Posso farvi compagnia? bere o mangiare da soli non è propriamente la cosa più allegra di una notte'' lo sguardo ne percorre da sotto il cappuccio la figura studiandone e ammirandone i tratti, i lineamenti, le curve, fino a fermarsi sugli occhi di lei in attesa di rimando

NIANNA [Bettola - Bancone] Nianna è bellissima. Lo era in Vita. La bellezza e la dolcezza che forse avevano proprio convinto la sua creatrice ad averla, a regalarle la Vita Eterna. La Maledizione del Sangue l’ha resa ancora più bella: la pelle nivea, gli occhi verdi accesi da pupille nere e buie come l’antro del Demone più pericoloso. Capelli rosso scuro con ciocche lucenti che scendono intorno al viso, ghermiscono le spalle, come le spire di un serpente; chioma che quando si muove ne simula l’abbraccio costrittore. Nessuna pietà, nessuna coscienza nessun vero Amore se non per il Sangue. Posa le mani piccole e delicate sul bancone che potrebbe spezzare e dilaniare con gli artigli che ora non mostra, ne intende mostrare. Non è tempo di Guerra, non è tempo di Crudeltà, stanotte esiste solo lei, quei due cuori Impazziti di Vita e la Missione che Ithilbor le ha affidato. Lascia che il suo sguardo resti avvinto all’uomo seduto al Tavolo. Gli sorride in modo ancora più seducente mentre lo vede avvicinarsi a lei. Uomini, puri, belli, incauti, stolti! “Vieni a me…” la sua mente sussurrerebbe a se stessa e questo sussurro sarebbe interrotto solo dall’avverarsi di un desiderio che è sembrato eterno da quando si è affacciata sulla porta. Sbatte le ciglia e imporpora le guance come si addice ad una fanciulla dei suoi tempi. Lascia che l’odore di lui le riempia i sensi, lascia che i suoi Sensi le parlino del suo odore, del suo cuore, del suo battito, del suo respiro che d’ora in poi distinguerà tra mille. Lascia che la sua voce la raggiunga, la ghermisca, la seduca: una voce che d’ora in poi, grazie ai suo Sensi immortali, la guiderà a lui in eterno. Se la Caccia avrà luogo, lui sarà preda conosciuta. Si inchinerà brevemente, mentre risponde a gentile verbo: “Sid Vobis, Ser! Cenerei volentieri con voi…” ignaro l’incauto umano di cose voglia veramente dire per la Figlia di Caino questa frase “…ma temo di essere di fretta e di dover risolvere un grosso problema! Ma non disdegnerò la Vostra eccellente compagnia” sorriderà e rimirerà l’effetto che la sua voce di velluto, produrranno nell’umano che le si para innanzi. [Tenebra I – Veggenza I]

IMAS [bancone incappucciato] ancora lo sguardo incatenato a quello di lei mentre la voce che fuori e se dalle labbra della donna carezza l'udito dell'uomo in un fremito che gioca con i sensi più nascosti. il sorriso permane sulle labbra, sorrisetto come se lui fosse il cacciatore, e nella propria mente è così, se solo sapesse... il suo maestro glielo disse che le donne lo avrebbero messo nei guai prima o poi... ''Fretta? la vita è troppo breve per avere fretta... va presa con calma'' direbbe ancora con tono pacato e solo ora il calice si avvicinerebbe alle labbra lasciando che un sorso di vino discenda lungo la gola beandone il gusto, e un guizzo della lingua subito dopo ne ripulirebbe le labbra da ciò che su esse era rimasto. ''Vi serve una mano a risolver il problema?'' chiederebbe dunque, ora è la deformazione professionale a farlo parlare da buon mercenario ''Posso esservi utile e sul prezzo ci si accorda in base al problema da risolvere se è cosa spicciola anche gratis'' direbbe ancora cordiale in sua direzione per poi volger lo sguardo all'oste ''Offro io qualunque cosa prenda'' e solo ora lo sguardo torna sulla donna in attesa di rimando

NIANNA [Bancone] Nianna sorride con consumata esperienza alle parole del Mercenario. Sorride e il viso le si illumina. Sorride e i suoi capelli sembrano splendere sempre di più. Sorride ma il suo sorriso non si allarga mai del tutto, come farebbe una Giovane Umana nel colmo della gioia. Mai lascia intravedere i Canini appuntiti segno equivocabile della sua Eterna Dannazione. Lui è vicino ora. Lo guarda ingurgitare il vino e i suoi Sensi percepiscono il rumore del rivolo di succo d’uva scendere nella trachea. La pelle del collo si tende quel tanto appena che il movimento può essere percepito solo dal Suo Sangue Immortale. Quella pelle in cui affonderebbe il simbolo della Sua Sete. Sete che potrebbe essere estinta solo dalla Morte Ultima. Volgerebbe quindi le mani verso di Lui. Le poserebbe su quella lasciata libera dal bicchiere se Lui glie lo permettesse. E se questo dovesse riuscirle alzerebbe la temperatura del corpo per fargli percepire tanto calore quanto può garantirgliene Tenebra. Potere che la protegge. Tra i Poteri che Ella ama di più. Se di Amore mai si possa parlare nel suo caso. “Ser, siete veramente prezioso. Il mio nome è Lucrezia e devo mettere un messaggio alla Rocca per il mio buon Tutore, Mio Zio Alfred. Ma da quando sono arrivata in questa Cittadella, non ho ancora avuto modo di confessargli che..” fa una pausa Nianna portandosi una mano chiusa a pugno davanti alle labbra. Cercherebbe di sfoderare la sua migliore espressione disperata, nella speranza di ingannarlo, di blandirlo, di esortarlo alla pietà “Sono piena di vergogna Ser.. Non so come parlarvene e solitamente non mi intrattengo con gli sconosciuti! Non conosco nemmeno il vostro nome…” [Tenebra I – Veggenza I]

IMAS [bancone incappucciato] non ritre la mano il giovane, non le sembra pericolosa, ne tanto meno una presa insistente che non gli permetterebbe di sguainare... si perchè la dx la lascia sempre libera solo per questo motivo la possibilità di prender l'arma se serve... ascolta le sue parole aggrotta appena la fronte ''Un messaggio in rocca ve lo metto gratis'' direbbe divertito quasi, di solito a un mercenario si chiede ben altro, avverte il calore della mano, nulla per ora gli può lasciar sospettare che si tratta di un vampiro... ssi avvicinerebbe a sua volta posando il bicchiere sul bancone per lasciar la mancina libera di tentar di posarsi sulla guancia di lei speculare in una carezza che vorrebbe esser rassicurante, così come il tono di voce ora mentre dice ''Milady... il mio nome è Alec... o almeno è uno dei modi in cui mi chiamano'' non mente del tutto e non si sforza più di tanto, è un probabile lavoro quindi difficilmente dice il proprio nome ''e quello che dite a me non uscirà dalle mie labbra... parola mia... '' ancora una pausa e ancora un'altra rassicurante carezza verrebbe tentata mente la dritta stringerebbe appena la mano di lei che vi si era posata sopra ''Parlate ascolto'' terminerebbe rassicurante e cordiale

NIANNA [Bacone] Lascerebbe che la mano di lui si posi sulla guancia. E chiederebbe anche per un istante gli occhi per simulare l’estasi che lei crede un umana proverebbe a tal gentile contatto. Alec non sa che nel tempo di quel gesto, Nianna potrebbe spezzargli un polso, con la facilità con cui un bimbo strapperebbe qualche filo d’erba. Ma lascia che sia, lascia che lui la tocchi. I suoi sensi percepiscono il suo battito del cuore avvicinarsi e allontanarsi, seguendo il ritmo dei suoi tocchi. I suoi Dannati Sensi agognano quel battito come un assetato agogna l’acqua del deserto. Ma deve cercare di non cedere alla Tentazione. Non ora, è troppo importante! Si staccherà da quel corpo che promette più di qualche sorpresa e batte le mani giocosa! “Ser Alec! Non posso credere a tanta fortuna. Vedete… non ho avuto il coraggio di riferire al mio Tutore che non ho mai imparato a scrivere e ora vedete, Egli mi ha dato questo semplice incarico! Scrivereste per me il messaggio? Lo portereste poi alla Rocca?” poi si girerebbe Nianna, lasciando poco fianco scoperto al cospetto del Mercenario. Si rivolgerebbe a Ricard “Oste ti prego, carta piuma e calamaio.” E in tutto questo, una volta che la pergamena fosse giunta per mano di Ricard, si guarderebbe bene dal toccarla. Mente Nianna. Mentire per lei è come una seconda pelle. E come il suo Mantello che la protegge dagli sguardi indiscreti. E’ la Vita stessa anche se per essere precisi il confino che la divide con la Morte è pericolosamente insito nella Magia della Morte Stessa. [Tenebra I – Veggenza I]

IMAS [bancone incappucciato] sorride nuovamente divertito nel vederle battere le mani ''Tutto qui? devo solo scrivere?'' scoppia in una risata divertita ''mi hanno chiesto di far da spia, mi hanno chiesto di pattugliare, di uccidere, di rubare, di insegnare a combattere.... ma scrivere è davvero la prima volta'' direbbe ancora divertito indi qualche colpetto di tosse come per riprendere contegno e scuoterebbe appena il capo lasciando che un ciuffo nero esca fuori dal cappuccio in un movimento ondulatorio, ciuffo che subito sarebbe rimesso al proprio posto dalla mancina che andrebbe a riportarlo sotto il cappuccio indi attenderebbe che l'oste giunga con penna calamaio e carta. la penna verrebbe impugnata nella dx tra il pollice l'indice e il medio mentre la mancina si poserebbe a palmo aperto all'angolo in basso a sx del foglio di carta, poco ortodosso di sicuro ma è un guerriero non uno scriba, sa scrivere ma di sicuro non è elegante nel farlo. lo sguardo sulla donna intanto da sotto il cappuccio ''Lady lucrezia... il messaggio?'' direbbe cordiale e pacato con il sorriso sulle labbra non ci crede nemmeno lui che sta facendo da scriba.

NIANNA [Bancone] Pattugliare, di uccidere, di rubare, di insegnare a combattere. Nianna ascolta tutte queste cose con esaltazione e se l’inganno di vanità mortale glie lo permettesse, riderebbe sguaiatamente. Colpirebbe ferocemente il volto del Mercenario. E ancora. E ancora. Fino a farne zampillare il Sangue per dissetarsene ora! Perché con un semplice messaggio si può scatenare una Guerra. Si possono aprire le porte degli Inferi. Si può morire. Si può essere per sempre schiavi. Mantiene il controllo invece. Si fa più vicina, pericolosamente vicina. Il desiderio di Crudeltà ormai la pervade. La irretisce pregno del suo atavico potere. Cerca di contenersi. Ormai la Sete la brucia come un fuoco maligno. Lascia che i suoi occhi verdi incantati e pervasi da Tenebra, si riposino nei suoi. Con voce dolce, calda e accattivante quindi sussurra: “Il messaggio deve essere *Rashin, ho bisogno di sapere.* e deve essere firmato con un semplice * Un umano orgoglioso della propria natura* Potreste andare subito Ser Alec? Ve ne sarei Eternamente grata.” [Tenebra I – Veggenza I]

IMAS [bancone incappucciato] la mano dx andrebbe a far intingere nel calamaio la penna non troppo in modo che non sgoccioli, quanto basta per farla scrivere, si avvicinerebbe alla pergamena ma si ferma sentende il dire di ella volgendo lo sguardo verso lei qualche istante riponendo la penna ''Glielo dirò di persona a ser Rashin... giusto dovevo parlarci anche io'' il tono è pacato vorrebbe esser volto a nascondere i pensieri che son tornati a vorticare nella propria mente indi continuerebbe ''Vostro zio di che si occupa se posso chiedere?'' vorrebbe usare un tono ancora cordiale e pacato aiutato nel tentativo di mascherar l'esser pensieroso, con un sorriso altrettanto cordiale. le braccia andrebbero dunque ad incrociarsi lentamente al petto, che anche lo zio sia un cacciatore come rashin... o che sia una trappola per rashin?... diffidente ora, anche se cerca di non darlo a vedere

NIANNA [Bancone] Vorrebbe urlare ora. La frustrazione la pervade in modo totale nell’esatto istante in cui vede il Mercenario incrociare le braccia al petto anziché scrivere. La Sete e la Rabbia stanno creando un mix pericoloso. L’inganno di Vanità Mortale regge alla perfezione. Se possibile i suoi occhi diverranno più intensi, più verdi, più profondi. La pupilla nera si dilaterebbe nel tentativo di simulare la paura che pervaderebbe una qualsiasi Fanciulla che non riesce a portare a termine il suo compito. Ma Ella non è una donzella indifesa. E’ un Predatore. E’ un letale pesce Scorpione, che ruota la sua livrea aculeata, come nella più suadente Danza dell’Amore. “Se qualcuno sembra non avere paura di Voi, forse ha ragione di non averne…” cita un vecchio adagio che vuol essere di monito a colore che credono di aver davanti creature indifese. Nianna ne farà tesoro stanotte. “Mio Zio Alfred, si occupa di Immobili” dirà quindi zuccherosa, simulando la giusta soggezione con cui forse ora Ser Alec si aspetta di essere referenziato “Pare che Ser Rashin chieda notizie di certe sue proprietà. Ma forse vorreste chiederlo Voi stesso al mio Tutore?” Lo guarda Nianna, cercando ora con vivacità i suoi occhi, agitandosi appena in un leggero tremore e lasciando che il labbro inferiore protruda leggermente dalla linea del sorriso che si sta per trasformare in pianto! [Tenebra I – Veggenza I]

IMAS [bancone incappucciato] la osserva, non si aspettava nessuna sogezione particolare, non si aspetta mai nulla il mercenario se non la peggiore reazione come gli fu insegnato... aspetta il peggio che ad abituarti al meglio si fa sempre in tempo... osserva la donna, la scruta e no non riesce a veder pericolo in lei... ma lo zio? sorride il giovane dunque ''No milady... riferirò il messaggio a Rashin, a voce così nessuno potrà sospettar nulla legendo in rocca... e al massimo verrò a parlargli poi insieme al Mezzosangue...'' direbbe definendo rashin mezzosangue per vedere più che altro la reazione di lei... sa che rashin è un elfo ma vuol vedere quanto sa lei se se la beve probabilmente lo zio non ha mai visto nessun rahin e tanto meno lei, e forse è l'opzione trappola questi i pensieri che si affollano nella mente del giovane, usare giovani e innocenti fanciulle, pensa lui, per tender trappole, trucchetti vecchi come il mondo... osserverebbe dunque la donna, lasciando che il sorriso permanga sul volto senza sciogliere l'incrocio delle braccia al petto in attesa che ella risponda

NIANNA [bancone] Missione compiuta. Che sia un messaggio alla Rocca o un suggerimento a voce, l’importante è che il concetto arrivi a chi di dovere. Nianna ora comincia a rilassarsi. Batte le mani in direzione di Imas a suggerire che la sua soluzione è decisamente ciò in cui sperava. Batte le mani come una bimba per poi cercare di posarle sulle sue braccia incrociate al petto. Se questo le riuscisse probabilmente il Mercenario sarebbe in grado di percepire il tepore del corpo di Lei proprio tramite quelle mani che sanno trasformarsi in artigli ma che ora invece sono nascoste dall’inganno di Umana Beltade di Tenebra. Lo guarda negli occhi simulando la più tenera delle amanti. E’ la sete che ora guida i suoi istinti, tesi al massimo, tesi all’esasperazione per ascoltare e bramare il cuore forte che pulsa nel petto di Ser Alec. Sente già il suo sangue scendere nella sua gola riarsa, lo immagina con uno struggimento ingordo. “Come posso ringraziarvi Ser Alec?” direbbe allora con la voce ricoperta di miele ulteriormente addolcito dai fiori di castagno mentre i suoi occhi lo invitano a guardare in direzione delle scale al primo piano ove lei stessa ha dimorato in una delle stanze da letto “Non conosco nessuno in questa Cittadella” aggiunge “Forse almeno stanotte potremo farci un po’ di compagnia” Non può rischiare che qualcuno la veda dissetare tutto il fuoco della sua dannazione “E domani, quando avrete la risposta di Rashin, potrete voi stesso portarla a mio Zio Alfred”. Cerca di ricordare Nianna, di sondare i suoi ricordi, perché è sicura che la Sposa le abbia detto che Rashin è un Elfo. Ma ora ha altre mire e si riserva di chiacchierare con Alec dopo. Prima la sete. [Tenebra I – Veggenza I]

IMAS [bancone incappucciato] sente il tepore delle mani di lei sulle proprie braccia, osserva la donna, ne incrocia lo sguardo perdendosi con i propri occhi in quelli di lei, come un serpente che lentamente avvolge nelle spire la propria preda così la vampira gioca al gatto e al topo e così il giovane cade nell'inganno della donna innocente, non si fida dello zio Alfred di certo, ma come può quel fiore esser un pericolo? osserva dunque la direzione delle scale che ella invita a guardare, poi osserva lei... sorride sotto il cappuccio il giovane diniegando lentamente col capo ''Non è in questo modo che son abituato ad aver dimostrazione di gratitudine, non siete obbligata... ma vi accompagno fino alla vostra stanza'' il tono cordiale e pacato offrendole ora il sx braccio che si scioglie dall'incrocio che stava al petto dandole il medesimo fianco mentre si gira in direzione delle scale ''Andiamo vi accompagno'' ripeterebbe ancora senza altro aggiungere attendendo che ella accetti il braccio

NIANNA [bancone-scale] Poserà il braccio nell’incavo del suo gomito, non senza prima aver dato una lunga e languida occhiata al corpo di lui per memorizzare attentamente dove tiene le armi. Si appoggia quindi, delicata come una piuma al suo braccio “Vi ringrazio Ser” gli risponderà rabbrividendo leggermente come se indossasse un mantello troppo leggero anziché una Dannazione Eterna che la rende immune a qualsiasi tipo di clima. Lascerà quindi che lui la guidi verso le scale. La spada dondola tra di loro. Tra il fianco sinistro di Lui e il fianco destro di Nianna. “Ser, perdonate l’impudenza, ma costui, tale Rashin, mi risulta essere un Elfo” dirà per ingannare l’attesa del sangue che è il suo unico fine, il suo unico Amore “non è che noi si sta parlando di due persone diverse vero?” sangue e amore, amore e sangue. L’ossessione, lo misura, potrebbe tenerlo per se, potrebbe farlo suo. E’ forte, è grande, è bello, potrebbe dissetarla numerose volte. Deve essere cauta. Un morso, solo un assaggio. Lui deve compiere la sua missione, il messaggio deve arrivare a Rashin. “Perché vedete non vorrei venire rimproverata dallo Zio e importunare un galantuomo che nulla centra…” dirà fermandosi davanti ad una stanza che i suoi sensi immortali le suggeriscono essere vuota non percependo alcun che all’interno. [Tenebra I – Veggenza I]

IMAS [scale incappucciato] il passo che muove è lento per dar modo alla donna di stargli dietro, sapesse quel che è il passo sarebbe di sicuro più svelto...molto più svelto e in direzione dell'uscita... ma così non è. andrebbe dunque a salir le scale ascoltando con attenzione le parole di lei, fino all'ultima. i piedi vanno a posarsi ora sul ligneo corridoio, il leggero odore di muffa fa storcere il naso, e quando ella si ferma dinanzi la stanza da lei scelta, il giovane lascerebbe che lo sguardo su di lei torni, e l'espressione del viso da lei visibile solo in parte, si distenda nuovamente ''Si un elfo...'' direbbe soltanto in risposta con tono pacato e cordiale ancora, poi osserva la porta da lei scelta, e di nuovo lo sguardo si sposta su di lei, un profondo respiro dovuto a chissà quale dei tanti pensieri che lo affollano e un'alzata di spalle subito dopo. ancor il verbo dunque andrebbe al suo indirizzo ''Questa è la vostra stanza?'' domanderebbe soltanto, sciogliendo lentamente il braccio da quello di lei ''Vi auguro una buona notte allora milady''

NIANNA [Corridoio - Stanza] Nianna spalancherebbe gli occhi per posarli diritti dentro i suoi. Il fatto che lui si sia sciolto dal suo tocco, irrita tutti i suoi sensi che bramano ancora quel contatto. Che spasimano come l’essere ripugnante e ingordo che si cela sotto tanta pericolosa bellezza. Sono frontali ora e Nianna da le spalle alla porta della stanza vuota che dista dalla sua schiena appena 1mt. La mano sinistra di Nianna quindi scatterebbe in avanti con quanta più velocità le consenta la sua antica dannazione e cercherebbe di afferrare il polso destro di lui. Se questo le riuscisse, lo terrebbe saldo a se con tutta la forza che le è concessa “Ser Alec vi prego” pigolerà mentre anche la mano destra cercherebbe il contatto col suo corpo, posandogli il palmo direttamente sul petto all’altezza del cuore il cui pulsare ella desidera più di ogni altra cosa “Vorreste entrare per assicuravi che la mia stanza sia vuota e sicura?” e il suo grazioso broncio tremolerebbe come un infante in cerca di protezione “Sono tempi oscuri e di oscure bestie ho sentito parlare!” [Tenebra I – Veggenza I – Celerità II – Vigore Passivo II]

IMAS [corridoio incappucciato] ed ecco che la vampira lo ferma... veloce il gesto ma non vi fa caso data la corta distanza, quello a cui fa più caso è la stretta... forte e vigorosa, aggrotta appena la fronte, la osserva non si sarebbe aspettato quella stretta da quella che sembra un fuscello... ma quel viso innocente, è quello l'inganno che fa cedere e cancella i dubbi, forza data dalla paura di sicuro... come no... ma è quel che pensa vedendo quel viso spaventato. indi annuirebbe soltanto col capo tirando un profondo respiro. andrebbe dunque verso la porta sfilando sulla sx di lei se ella lascerebbe la presa sul polso e il tocco sul petto. la mancina in un elegante e fluido movimento uscirebbe da sotto al manto andando a posarsi sulla maniglia della porta, le dita ne avvolgerebbero la lunghezza e con una leggera torsione del polso verso il basso aprirebbe la porta, senza alcuna fretta, dentro è buio solo qualche spiraglio di raggi lunari illumina appena la stanza, lo sguardo cercherebbe all'interno in cerca di una candela o altro per far più luce e tranquillizzare, secondo lui, ulteriormente la donna ora alle proprie spalle

NIANNA [Corridoio – Stanza porta aperta] Lo lascerebbe sfilare alla sua sinistra. Lascerebbe che l’odore di Lui la pervada. I suoi sensi sono ormai in Estasi. Un’Estasi che solo un Immortale Dannato e Impuro quale Lei incarna, può capire. E’ inebriata tanto da avere un unico scopo. Rashin e la richiesta di Ithilbor ora sono lontane. Come lontane sono la Cittadella e tutto il suo fetore. La Bettola è tranquilla, i suoi sensi le rivelano che tutto tace. Ser Alec le gira le spalle e Nianna ora scatterebbe richiamando a se la Celerità del Sangue Antico. La sua mano destra guizzerebbe nuovamente in avanti a velocità disumana e se il movimento le riuscisse, andrebbe ad afferrare il polso destro di lui e lo trascinerebbe verso la sinistra dietro la schiena. Il braccio sinistro, contemporaneamente e con la stessa bestiale velocità, andrebbe a chiudersi abbracciando il corpo del Mercenario, bloccandolo con un Vigore anch’esso immortale e forzando il corpo di lui tra il petto di lei e la morsa che l’avanbraccio crea facendo leva sul gomito. E’ fortunato Imas di non potere vedere quello in cui si sta trasformando il sorriso della Dea della Notte con cui si è intrattenuto. Ella apre la bocca, spalanca quelle fauci ora giallastre e immonde che con vanità aveva tenuto dischiuse appena, nella follia di un sorriso virginale. I canini appuntiti, con la stessa velocità e lo stesso vigore dei suoi precedenti movimenti, si chiuderanno sulla spalla di lui, trafiggendo la coltre del mantello e trovando poco altro (//non dichiari armatura) a baluardo di quella pelle e quel sangue in cui ora la Cainita affonda le sue fauci e tutti i suoi sensi suggendo un nettare che le era stato precluso dal suo arrivo a Barrington. Lo stringe a se, sempre al massimo della sua potenza e mentre il sangue comincia a scorrerle sulla lingua, tra i denti e nella gola, un’esaltazione dannata la pervade. [Veggenza I – Celerità II – Vigore Passivo II]

IMAS [ingresso stanza incappucciato] e la cainita si rivela per quel che è e poco può fare il giovane, oltre a dargli le spalle, il cappuccio copre la parte della visuale della coda dell'occhio, quindi non vedendo quello che avviene non ha il tempo di una difesa, si sente dunque prendere e stringere, ''Ma che diavolo...'' non riuscirebbe a dire altro mentre si dimena appena, fin quando i denti di ella non affondano nella carne (//non ne dichiaro armature perchè non ne ho e non ne usa il mio pg) ed è quando questi affondano un dolore iniziale lo pervade ma poi prova piacere.... i muscoli fino a quel momento tesi iniziano a rilassarsi lentamente, quasi fosse la cosa più lussuriosa che abbia mai provato, una serie di brividi che sferzano la schiena e i sensi dell'umo che lentamente inizierebbe a ceder sulle proprie ginocchia, gli occhi diventano lentamente lucidi per il sangue che sta perdendo e il piacere che sta provando, e lentamente le resistenze cadono e nessuna forza di contrasto metterebbe più, anzi l'unica mano libera cercerebbe il capo della vampira per spingerla più a fondo se riuscisse

NIANNA [Stanza Privata] E’ estasi pura quella che lei ora prova. Il sangue le scorre nella gola, la esalta. L’Antica Dannazione ora terrebbe in scacco entrambi gli attori. Nianna sugge ancora più ferocemente il fluido rosso del sangue di Alec, che la pervade, la fortifica, la innalza in un Nirvana fatto di colpi furiosi del cuore dell’umano. Lo stesso Cuore che lei ascolta con i suoi sensi acuti: si fermerà solo prima che quel cuore smetta di battere. Non intende spezzare una Vita ora. La sua Vanità Mortale l’ha abbandonata. Ad Alec è risparmiato l’orrore di quella verità, fatta non di gote rosee e pelle nivea ma dell’incanto della putrefazione di un corpo che non morto e mai più vivo, che la dichiara per quello che è: la Suprema Bestia. Il Predatore per eccellenza. Nianna stringe il corpo del Mercenario ancora più forte, per farlo suo in tutti i modi. La mano destra avvinghiata al polso destro di Lui, lo torcerebbe ancora più saldamente verso l’alto. Questo movimento se avesse successo, sarebbe aiutato anche dal fatto che Alec cade in ginocchio. Nianna gli permetterà di scivolare sul pavimento ma lo aiuterebbe a non capitolare di botto, sostenendolo con la morsa del braccio sinistro al petto; morsa in cui l’ha avvinto e con cui lo vorrebbe vincere. Se tutto questo le riuscisse, Alec non produrrebbe alcun rumore, nel piegarsi a terra. E Nianna continuerebbe a suggere senza fermarsi. E’ solo la severa istruzione che Iris le ha dato che le impedisce di ingozzarsi, come la Sete Atavica ora esigerebbe. Ma non potrebbe fermarsi nemmeno volendo. Troppa la Sete che ha accumulato. Indescrivibile l’Incanto che la lega al Sangue. [Veggenza I – Vigore Passivo II]

IMAS [ingresso stanza incappucciato] e ancora estasi e lussuria in quel morso, e ancora brividi che sferzano i sensi, e la mano libera ancora un pò spinge il capo dell'eterna fin quando le forze non cominciano inevitabilmente ad abbandonarlo... lentamente la mano dal capo di ella scivola lungo il proprio fianco a penzoloni, ancora qualche istanten gli occhi rimangon aperti a fissare il buio della stanza difronte a lui poi lentamente la vista si annebbia, fino a oscurarsi del tutto quando le palpebre si chiudono, veloci i battiti del cuore inizialmente, cominciano inevitabilmente a rallentare vista la perdita di sangue che la sete di ella sta causando, il capo lentamente si china in avanti, il respiro dapprima affannato comincerebbe ad indebolirsi perderebbe conoscenza nella morsa della vampira

NIANNA [Stanza Privata - Ingresso] E’ come una ninna nanna quella con cui ora Nianna sta cullando Alec. I suoi battiti inevitabilmente rallentano cedendo la Vita a Colei che di Vita si Nutre. Sugge ancora Nianna senza alcuna pietà per quel corpo d’uomo. Senza nessuna Pietà per Alec. Senza alcuna pietà per il Mondo che la circonda ignaro dell’orrendo pasto che Ella sta consumando. Continua a suggere e le sue labbra si aprono ferine, in un sorriso bestiale ma senza fermare il ladrocinio di sangue. Continuando a sanare la sua Sete. E’ svenuto Imas e Nianna se ne bea, come ogni volta che piega chiunque al Potere della Sua Immortalità. Dovrebbe fermarsi ora. Una qualche ragione lontana da una coscienza ormai scomparsa l’avverte che continuare potrebbe portare inevitabilmente il Mercenario alla Morte. Quella Morte che per gli Umani è sempre ed inevitabilmente Ultima. Ma come il lettore attento può facilmente intuire, non è possibile instillare la ragione in un Novizio, Neonato Immortale, Assassino perfetto. Egoista Supremo. E quel cuore umano, che ancora batte che ancora lotta, seppur ora senza vera volontà cosciente, non le permette di staccare le fauci insaziate dal Dono del Sangue che questa Notte le ha regalato. Il sangue di Imas le porta alla mente le urla del Torneo e quel Cavaliere in armatura lucente. Uinen, nome con cui l’ha acclamato la folla. Deve averlo. Deve essere suo. Un rantolo basso e quasi impercettibile accompagna il suo pensiero. Il suono gutturale della Bestia che vive di vita altrui. E mentre la sua mano destra e il suo braccio sinistro continuano ad inchiavardare Alec, in una stretta forse non più necessaria, Nianna si lascia trasportare dal quel magma in piena che è il Sangue Umano acutizzando quanto più possibile i sensi, per tenere sotto controllo l’indotto di quella topaia in cui si trova. [Veggenza I – Vigore Passivo II]

IMAS - Ti sussurra - ero al tel scusa

NIANNA Hai sussurrato a IMAS - //non ti preoccupare! =)))

IMAS Ti sussurra - //non so come procedere, ho ruolato di perder i sensi XD a questo turno ruolo la morte?

NIANNA Hai sussurrato a IMAS - // ohsssignoresantissimo assolutamente no! Primo perchè non ho nessuna intenzione di ucciderti, secondo perchè ad Avalon (per fortuna) si muore solo con Master, che come vedi non è presente! Ti consiglio di ruolarti l'oblio, l'incoscenza! Ora ti do un'altra ciucciatina e poi ti lascio sul letto!!!


IMAS [corridoio incappucciato] nulla... il vuoto... quel corpo orami è senza coscenza, il respiro ormai è sempre più flebile, i sensi son un vago ricordo in quel momento, non esistono, non sente nulla, è come un burattino senza vita nelle mani dell'abile burattinaio che ne tende i fili. buio...silenzio... anche i battiti del cuore diventano sempre meno percettibili, accasciato tra le braccia della vampira che da abile predatrice ha portato la preda a darle le spalle per potersi nutrire. i capelli neri ricadono fuori il cappuccio coprendo buona parte dei lati di quel capo chino tra la stoffa del cappuccio e le guance del giovane, la mancina aperta con il palmo verso l'alto e il dorso che tocca terra, si potrebbe scorger leggermente più pallida per l'assenza di sangue, sangue che sta nutrendo la vampira

NIANNA [Stanza Privata - Ingresso] La Mente della Cainita che continua a suggere senza venir toccata dal tempo, rimbomba di urla demoniache. Potrebbe continuare in Eterno. Dipendesse da Lei lo farebbe. Vuole farlo. Lo vuole con tutte le sue forze. I suoi sensi scalpitano perché questo succeda, perché quel cuore arrivi a fine corsa! Perché il gong finale determini la fine del torneo e spezzando quella vita, l’arbitro virtuale la incoroni vincitrice. Ma in modo sottile, in quel frastuono infernale, una voce emerge dai suoi ricordi **Mai nutrirsi di carne morta, Amore Mio**. La voce di Lei: Iris. Sua Madre. Sua Creatrice. Il cuore del Mercenario sta eludendo la vita, sta cedendo all’oblio e allora Nianna, con sforzo di indicibile portata, si stacca da Lui e dietro a lui si inginocchia, sorreggendone ancora il corpo ma lasciando che si accasci di più sul pavimento, come la forza di gravità ora impone. Lo culla gentilmente, emettendo un suono sibilante tra le fauci giallastre; quello stesso suono che si usa per calmare i bambini. La sua mano destra lascia il polso destro di Alec e si porta sul lato sinistro del collo di lui, passando davanti al suo viso scoprendolo da quell’inutile orpello che è ormai il cappuccio, per potere poi reggerne la testa. Il braccio sinistro smette di cingerlo al petto e la mano sinistra sposta il mantello con molta violenza, lacerando anche l’eventuale camicia di Alec, lasciando scoperto quella parte oscenamente morsa. Si china Nianna. Piega il capo leggera ma molto veloce, verso quella ferita che potrebbe ancora dissetarla e che ancora spurga prezioso Sangue. La lingua di Nianna guizza veloce protrudendo da fauci lorde. Come una raspa, passa sopra i buchi con cui i suoi canini hanno marchiato l’incauto Imas, rimarginando istantaneamente la delittuosa ferita. I suoi sensi tesi allo spasimo, rinnovati e incalzati dal nuovo sangue bevuto, le dicono che il cuore di lui batte ancora. E’ ancora vivo. [Veggenza I – Celerità II - Vigore Passivo II]

IMAS [corridoio incappucciato] il cuore batte ancora, ma ancora lento, flebile, percettibile forse solo dai sensi sovrumani della vampira. ancora senza coscienza il giovane, lì tra le braccia di lei, ma non sgorga altro sangue, è salvo, fortuna per lui... ma non si riprende di certo, troppo sangue perso, non avverte niente intorno, non avverte niente dentro... buio.. solo questo

NIANNA [Stanza Privata - Ingresso] Si alza ora la Cainita, e trascina Imas completamente dentro la stanza quasi senza sforzo. Nessuno sforzo, nessun dolore. Queste sono solo alcune delle gratifiche dell’Immortalità. Poi con quella velocità che la rende Unica, torna verso la porta della stanza e la richiude, avendo cura di assicurarsi tutta la tranquillità del caso, con un paio di giri di chiave nella toppa. Imas giace ora come una marionetta, al centro della stanza. Sembra una bambola di porcellana scomposta, lasciata in bella mostra da una Bambina Egoista e Disordinata. Sorride Nianna e al contempo ricorda che Ithilbor le ha ordinato di non lasciare in giro i resti della cena. Ma uscire con Alec tra le braccia passando davanti a Ricard, è fuori discussione. Si avvicinerà quindi al letto e prenderà uno delle luride lenzuola che l’Oste serve ai suoi clienti. Con foga e vigore, al massimo delle sue capacità, strapperà la stoffa in quattro lunghe strisce, che lascerà cadere al lato del letto. Poi tornerà verso Imas e abbracciandolo sotto il collo e sotto le ginocchia, lo solleverà, sussurrando tra le fauci lorde di sangue “Mio Povero Amore…”. Con venerazione e reverenza, lo poserà sul letto. Attenta a non danneggiarlo più di quanto abbia già fatto. [Veggenza I – Celerità II - Vigore Passivo II]

NIANNA [Stanza Privata] Afferrerà quindi una delle strisce di stoffa che giacciono sul pavimento. Userà tutta la velocità e la precisione che possiede per legare il polso destro di Imas con un nodo scorsoio. Poi rivolterà la sua bella bambola sulla schiena e legherà il polso sinistro ad un altro nodo scorsoio. Congiungerà quindi i due polsi con un’altra striscia raccolta dal pavimento. E ancora si chinerà, con una velocità che ad occhio umano parrebbe smodata, assurda, inenarrabile. Si porterà ai piedi del letto e legherà entrambi i piedi di Alec, serrandoli strettamente perché proprio non possano muoversi e allentare eventualmente l’accrocchio. Prenderà allora il lembo che avanza dall’aver legato i polsi e lo congiungerà saldamente al crocevia della legatura dei piedi, inarcando un po’ la schiena del mercenario. Lo rivolterà poi sul suo fianco destro. La posizione è chiaramente innaturale ma Ella sorride come se stesse guardando il suo figlio prediletto. Raccoglierà quindi l’ultima striscia e si inginocchierà con flessuosa movenza, arrivando col suo viso all’altezza di quello del Mercenario. Allora ripristinerà Tenebra e tornerà bellissima. Come un Sogno. Come l’Estate. Come l’Oblio dell’Oppio. Avvicinerà quelle labbra purpuree a quelle di Alec e lo bacerà lentamente e teneramente, nella suprema celia di un’Amante soddisfatta e grata. Poi con l’ultimo lembo di lenzuolo, pulirà le labbra del Mercenario dal sangue che dovesse essersi posato e lentamente per non causargli danni, glie la infilerà in bocca per evitare che svegliandosi bruscamente urli. [Tenebra I - Veggenza I – Celerità II - Vigore Passivo II]

NIANNA [Stanza Privata] E’ tempo di tornare dallo “Zio Alfred” riderà argentina Nianna a questa burla. Guarderà Alec piegando leggermente il capo. Si avvicinerà al corpo di lui e con la mano destra afferrerà la spada che pendeva dal fianco sinistro e la metterà dentro l’armadio. Poi tornerà al letto dove ha posato con tanta cura la sua preda e gli sfilerà gli stivali per ricoverali poi nell’armadio, di fianco alla spada. Un uomo senza scarpe va poco lontano. Calerà il cappuccio molto in basso sulla testa, perché il suo viso sia completamente coperto e aprirà quindi la porta della stanza per uscirne. Salderà l’uscio quindi con i sempiterni due giri di chiave nella toppa. Chiave che poi metterà in tasca, sotto il mantello. La prudenza non è mai troppa. Si dirigerà quindi verso le scale e le percorrerà per raggiungere la sala comune, dove dovrà escogitare un modo per far si che Ricard si faccia gli affari suoi. [Tenebra I - Veggenza I]

NIANNA [Bancone] Col viso completamente celato dal cappuccio, si approccia al Bancone. Mette una mano sotto il mantello ed estrae un sacchetto contenente 700 denari. Con voce chiara informerà Ricard che ha preso alloggio nella prima stanza a sinistra del corridoio del primo piano. Con senso fermo gli ordinerà di non entrare per nessun motivo, gli farà notare la cifra spropositata nel sacchetto di pelle e lo farà con un tono che non ammette repliche. Farà tutto questo nella speranza che quell’idiota avido abbia effettivamente afferrato il concetto. I suoi sensi acuti percepiscono che la notte sta per volgere al desio. Non è più tempo di sollazzi. Deve tornare alla Torre e avvertire Ithilbor di quanto è successo. Con il portamento di una Regina quindi, sparirà nella notte infilando sicura l’uscita. [Tenebra I - Veggenza I]

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20/11/2012 10:57
 
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[Modificato da Nianna 20/11/2012 11:37]

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