Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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[CDV] { Sarò La tua Anima Diurna }

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2014 21:09
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Sesso: Femminile
02/09/2014 21:09
 
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Riassunto: Esthel è chiusa in dimora dei veleni da mesi, solamente china sui libri e sui suoi appunti, convinta che l'unica via della sua esistenza sia la conoscenza e lo studio dei veleni. La laboratorista verrà chiamata dal Gran Maestro per diversi compiti che le verranno assegnati e, ai quali, risponderà di gran slancio, accettandoli tutti e divenendo così, in qualche modo, lo specchio diurno di Melisande, essendo la vampira indisposta di giorno. Nonostante tutto, la sete si fa sentire per la venefica e non potrà fare a meno di assaggiare il sangue della sua allieva, per poi modificarne i ricordi e cancellare tutto ciò che è successo, lasciandola nell'incoscienza.


[ ATTENDERE RESPONSO ]

E' tramontato da poco Apollo, tingendo di rosso tutto il panorama della cittadella. Tramontato il Sole, si affaccia Selene ad alluminare la Notte. Si vedono le stelle, si vede la luna. Ma si vedono anche i mostri...

Ordine: Esthel - Melisande [ GDR PLAY ]


ESTHEL [Biblioteca Segreta][EST.] Laggiù non filtra nessun raggio di sole, solo la fievole luce di qualche candela che va spegnendosi per il troppo utilizzo. Ha riposato, quella che era l'erborista solamente pochi mesi prima, tra una pausa di un libro e l'altro. Pallida, visibilmente troppo magra, segnata da uno studio faticoso, costante e prolungato, ma forte nella sua determinazione. Da quanto tempo non esce dalla dimora dei veleni, dalla sua casa? Da quanto tempo non poggia i piedi nudi in un giardino o in un prato e non sulla pietra fredda o sulle assi di legno? Non le è rimasto nulla, se non lo studio, su cui si riversa completamente e con tutta se stessa. Non una persona da amare, non una sorella, non un amico, tutti spariti, inghiottiti da Barrington o scomparsi dietro le nebbie, sull'isola di Avalon. I capelli rossi, ricresciuti con foga, le arrivano quasi al fondo schiena, avviluppandosi in piccoli boccoli sulle punte. Indossa la divisa di congrega, quasi come una seconda pelle, così come la spilla da Laboratorista, ben visibile sul torace. Gli occhi ambrati scorrono sulle pagine di diversi libri aperti, sul tavolo e un paio in grembo, mentre il suo taccuino, sempre più colpo, è in mano, accompagnato da un carboncino e diverse foglie essiccate e incollate sulle pagine ingiallite.

MELISANDE [ Stanza n.7 ][EST.] Indossi la divisa di Congrega, indossi la spilla a Gran Maestro e da qualche parte, in tutte quelle comode tasche che adornano l'abito, sicuramente troverai anche la chiave di agrimonia. E' come se, vista la tua nuova natura, cercassi di appellarti a quella che eri. Nei Veleni cerchi la Melisande che non c'è più. Sei riuscita a trovarla? Non lo sai. O forse lo sai? Perchè non è più possibile tornare indietro, Signora dei Veleni. E' impossibile mutare! Rimarrai per sempre giovane e bella, i tuoi capelli non cresceranno più e così le tue unghie. Nessuna ruga di esperienza t'incresperà il viso. Non ti sciuperai, perchè la Non-Morte così ha deciso. Bella per sempre. Accompagnerai, fino a che non morirai, i passi della tua congrega. Perchè si, i vampiri possono perire. "Morte Ultima", così la chiamano. Mano a mano che il sole svanisce, riesci a recuperare le energie e tornano a manifestarsi i Doni del Sangue. Buongiorno, principessa! Ben alzata. Con i Doni del Sangue, però, torna a manifestarsi la Sete. E' presente, sempre, anche nelle notti senza sonno e quando ti svegli è sempre più violenta! Chiusa in quella stanza senza luce, con lo sguardo cremisi spalancato, ascolti quello che succede intorno a te. C'è ancora vita nella Casa dei Veleni. Riesci ad individuare il cuoricino di Dhaanna nella stanza n.9 che fu la tua. Non può dormire con te, il sangue del tuo sangue. Non sopravviverebbe! E riesci ad individuare altri battiti cardiaci nella casa: ovviamente non sai con precisione dove siano, ma sai che sono svegli. Non sono regolari i loro respiri. [Veggenza I]

ESTHEL [Biblioteca>Piano stanze][EST.] Finisce di scrivere, con le dita sporche di carboncino lascia due sbavature all'interno della copertina e il resto lo pulisce in un fazzoletto ingrigito. Ha scritto l'ultima pagina che le serviva, per questa nottata o forse giornata. Ha perso la cognizione del tempo. Si alza dalla sedia, probabilmente ci è seduta da almeno un giorno intero, se non di più, perchè nonostante la natura mista, le dolgono gli arti. Raduna i libri raccolti e va a posizionarli dove li ha trovati, in ordine e con cura. Solo dopo aver messo tutto in ordine e cambiato le candele, recupererà il taccuino per dirigersi verso le scale, perennemente a piedi scalzi. Gli occhi ambrati vedono i gradini con facilità anche nella penombra, sorpassano la porta della sala comune e proseguono per il piano successivo, sboccando sul corridoio delle stanze delle congreganti. C'è così silenzio, che ogni volta ha quasi l'idea che non ci sia più nessuno. Si avvia verso la propria stanza, la numero 4, dove vorrebbe riporre il taccuino e i carboncini.

MELISANDE [ Stanza n.7-Corridoio ][EST.] Ti sollevi: non c'è bisogno di nascondere la tua grazia ora che nessuno può vederti. Hai spostato una libreria davanti alla finestra per non lasciar trapelare i raggi del sole e, per lo stesso fine, hai anche tirato i pesanti tendaggi di velluto cremisi. Ma la sicurezza non è mai troppa a questo mondo, per cui hai spostato anche il letto in modo che, anche se dovesse trapelare il sole, i suoi raggi non ti colpirebbero direttamente. Hai solo un'altra possibilità per vivere, non la sprecherai di certo a causa del sole. Agilmente, quindi, ti sei alzata e hai raggiunto lo specchio. Nella vasta gamma dei "bonus" che hai acquistato con l'immortalità c'è anche questo: non un capello fuori posto, nessun viso lucido, nessun particolare odore. Sei perfetta come quando ti sei coricata. Comodo, non è così? Nemmeno la veste si è sgualcita e la tua mente è fresca e riposata, non intontita. Senti, attraverso i tuoi sensi, il battito di un cuore che si fa sempre più vicino. Non si è mai assopita la fiera con cui condividi la non vita ed è lei a spingerti verso la porta. Come per incanto i tuoi occhi tornano color ametista e la pelle torna ad essere rosata e non pallida come la morte. Le mani si riempiono di vita e così scompaiono le venature violacee. Doni di Sangue, semplicemente questo. Raggiungi la porta e la apri, rapidamente ti ritrovi nel corridoio e richiudi dietro di te l'uscio: la stanza del Capocongrega non dev'essere vista o qualcuno potrebbe sospettare qualche insanità mentale. Ti guardi intorno, alla ricerca di quel particolare cuore che ha reso delizioso il tuo risveglio. Stanza n.4. {Esthel?} Domandi vedendo la porta della stanza socchiusa. Un sospiro. Le palpebre che si chiudono e si aprono. Le spalle che si alzano e si abbassano seguendo un ritmo regolare. E il sipario si apre. [Tenebra I - Veggenza I]

ESTHEL [Corridoio-Stanza 4][EST.] Fa appena in tempo ad appoggiare il taccuino sul letto, darsi una ravvivata ai boccoli rossicci e a guardare fuori dalla finestra. Ha lasciato Fenrir fuori, libero di procurarsi da mangiare ora che è grande, di muoversi. Non poteva costringerlo nella propria stanza tutto il tempo. Spera di rivederlo presto. Il lieve sorriso abbandona le sue labbra, ripensando al resto. E' difficile reprimere i pensieri quando la vita è lunga ma, in quella casa, qualcuno l'ha più lunga di lei. La voce che sente provenire da fuori richiama la sua attenzione, la sveglia dal torpore e la desta dai pensieri. Si ricompone, cerca il suo sguardo più forte e la scintilla che vuole mostrare alla sua insegnante. Non è difficile trovarla, perchè alla fine è sempre lì, sul pelo dell'acqua, facile da raggiungere, perchè non c'è altro a distrarla da quell'unica ragione. Torna nel corridoio, presentandosi alla Maestra, nella propria divisa, coi piedi scalzi, i capelli ricci ricadere dalle spalle e lungo il torace fino all'ombelico. ''Sì Melisande?''. Non ha idea di cosa sia ora, il Gran Maestro, per lei rimane l'insegnante che l'ha portata per mano in questo tempo. Le sorride sinceramente, perchè è forse l'unica persona rimastale a cuore a cui affidarsi.

MELISANDE [ Corridoio ][EST.] L'odore del sangue di Esthel è diverso da quello degli altri. E' un profumo inebriante per te che ti sei nutrita dei veleni per così tanto tempo! Sembra possedere una nota acre l'odore del suo Sangue, è meraviglioso e aumenta in te la voglia di averlo. Taci, bestia! Questo vorresti ordinarle ma, ovviamente, non ti ascolterebbe perchè è lei a dominare te nella maggior parte del tempo, anche se riesci a tenerle testa di tanto in tanto. Come ora. Devi riuscire a tenere a freno la tua sete almeno per qualche tempo. Puoi farcela, Signora dei Veleni, so che puoi farcela! {Volontà liv3} Torna sui suoi passi la nuova Laboratorista, esce dalla sua stanza e ti sorride. Se fossi ancora quel che non sei più, probabilmente le chideresti qualcosa della sua nuova vita come Laboratorista... Ma purtroppo non possiedi più la sensibilità umana e ti limiti a sorriderle di rimando: è un sorriso che vorrebbe intrappolare tutto il calore presente in quel corridoio. Ma è un sorriso falso, è una recita. Lei non potrà comunque accorgersene. {Hai un momento per me? Ho una nuova proposta per te.} Le riveli. L'illuminazione ti ha raggiunta ieri notte, mentre tentavi di far funzionare quel veleno. C'è ancora qualche appunto da fare, non è perfetto come vorresti ma sei abbastanza fiduciosa. Entro la fine della nottata funzionerà! Acconsentirà Esthel a seguirti? {Sotterfugio liv3} [Tenebra I - Veggenza I]

ESTHEL [Corridoio][EST.] Certo che non può accorgersene. Non ha mai visto un vampiro fin'ora.. o meglio ne ha visti, e anche un bel po', ma non ha mai avuto il sospetto che non fossero umani. Continua a sorriderle quindi, intrecciando le dita in grembo e guardando gli occhi ametista della Maestra. ''Ma certo, ditemi tutto!'' Risponde, di rimando e di nuova forza, aspettando che Melisande le dia nuove istruzioni. Il lavoro e lo studio le occupano la mente in maniera quasi totale. Ne è compiaciuta perchè allontana i brutti pensieri. I ricordi sono allontanati e rimangono i veleni. La scintilla che è nei suoi occhi è ben visibile e certamente Melisande la vedrà, anche se questo significa che non sarà accolta come i primi tempi. Esthel non può saperlo e forse è meglio, per il suo bene, che non lo sappia mai.

MELISANDE [ Corridoio - Biblioteca Segreta ][EST.] Si, la vedi quella scintilla negli occhi ambrati di Esthel. Eppure non sai riconoscerla. E' frustrante non poter comprendere. Ma un vampiro può essere frustrato? No, probabilmente no. Per cui Melisande vede quella scintilla ma non può far altro che prenderne atto, punto. Come disse Ithilbor è una bilancia che pende più dai lati negativi: non è pesante l'assenza del sole, non è pesante il sonno simile alla morte... Quel che pesa è la Sete incontrollabile. Quel che dovrebbe pesarti -se solo ne fossi consapevole!- è l'assenza dei sentimenti. Quando eri umana, indagavi l'animo di chi ti stava intorno senza pensarci due volte. Ti veniva naturale così com'è naturale respirare. Ora questo non è più possibile ed è una parte di te che è morta per sempre. Ma non soffermiamoci su questi pensieri malinconici... La non-vita è, tutto sommato, affascinante. {Scendiamo di sotto, allora. Non voglio svegliare Dhaanna.} Oppure, leggi: "Non voglio testimoni!". Con un vampiro non si sa mai, ecco. E quindi comincerai a percorrere il piccolo tratto di corridoio che ti consentirà di raggiungere le scale. Fingerai anche ti aver bisogno di toccare i muri per raggiungere incolume i gradini! Che attrice eccezionale!! Scenderai le scale, senza quell'armonia che caratterizza ogni tuo più piccolo passo e, infine, raggiungerai l'anticamera della Biblioteca Segreta.. La stessa che ha visto Esthel divenire laboratorista, la stessa che ha visto Edwin riacquistare il suo ruolo di Giardiniere Botanico e la stessa, infine, che ha visto Erinn prenderti a schiaffi. Insomma, il teatrino dei Maestri dei Veleni. Dopo esserti inoltrata nella biblioteca, ti girerai e chiederai ad Esthel {Hai raggiunro un compromesso con te stessa?} Non c'è bisogno di fare ulteriori riferimenti: lei sa il perchè della tua domanda e speri vivamente che abbia anche una risposta. {Sotterfugio liv3} [Tenebra I - Veggenza I]

ESTHEL [Biblioteca Segreta][EST.] Forse è triste pensare che alla sua ''giovane'' età abbia già rinunciato a tutta la vita, per dedicarsi completamente ai veleni, ma non esiste cosa migliore che non sia quella che riesce a ripagarti dopo i tuoi sforzi. Ricorda ancora come, da aspirante, si chiedesse se non avesse sbagliato e quanto fossero acide coloro che l'avevano accolta. Se la sentissero ora!Probabilmente è vero quando dicono che non si può giudicare un libro dalla copertina. Ora Melisande ed Erinn non potrebbero essere consorelle migliori, nonostante l'unico approccio sviluppato sia stato con la sua insegnante. Sorride, mentre scende le scale, ogni gradino compiuto in quella casa la fa risalire dalle brutte esperienze. C'è qualcosa o qualcuno che ancora non può dimenticare ma ciò che la rendeva un fantoccio regolato dal sopravvivere, sembra svanire nei ricordi, com'è giusto che sia. Raggiunta la Biblioteca Segreta nuovamente, per lei, alzerebbe lo sguardo sulla Maestra. Sa perfettamente a cosa si sta riferendo e quindi, con la testa, farebbe cenno di sì con vigore. ''Sì Melisande. Forse quando ho voluto entrare in questa dimora, ho voluto qualcosa che non è da me. Volevo studiare la via dei Veleni, ma ciò che mi ha attratto, da sempre, è la conoscenza, il Sapere.'' Lo sapeva, ma non l'ha voluto ammettere. Voleva creare, essere qualcuno che non è, ma non è un caso se il primo libro che ha preso in mano, era quello di un erborista e non a caso, anche ciò che ha imparato arrivando qui, erano le memorie di un esperto di erbe.


MELISANDE [ Biblioteca Segreta ][EST.] In attesa, osservi Esthel. Pensi di sapere quale sarà la risposta di Esthel: eri la sua maestre e in lei hai sempre scorso il fascino per una conoscenza diversa da quella della Creazione. Forse un po' per tua influenza che hai seguito da vicino i suoi passi, chissà! Ad ogni modo non resti sorpresa dalla sua risposta, affatto. Le parole che pronunci in suo favore, poi, non vogliono essere di consolazione, ma sono un semplice dato di fatto. Del resto tu non sai più cosa sia la compassione, quindi sarebbe ridicolo leggerti in questo senso {Quando siamo Aspiranti o Apprendisti, spesso, non conosciamo noi stessi e, sicuramente, non conosciamo i Veleni. La via del Sapere non preclude la possibilità di creare, ricordalo bene. Le tue priorità saranno altre, certo, ma l'istinto alla creazione farà sempre parte di te.} Non dici altro ma il chiaro diferimento alla collettività potrà far intuire ad Eshel che quel che è accaduto non è un'eccezione ma la regola. Il tono è piuttosto neutro, nessuna sfumatura accompagna il tuo dire... E' neutro perchè non sai che falsa emozione fargli assumere, ma qualcuno potrebbe anche interpretarlo come "Saggezza" causata dal tempo che scorre. Qualche istante di silenzio, come se volessi raccogliere le idee prima di raccontare alla tua ex Allieva una storia {Molto tempo fa ci fu una pioggia di rane. Un avvenimento del tutto singolare, in effetti, ma ho imparato a non farmi domande su quello che succede in queste terre. Il Fato, tra tutte quelle rane, volle che io trovassi una rana dalle spiccate caratteristiche velenose. Curioso, non trovi?} Una piccola pausa e lo sguado ametista che si sposta su quello ambrato di Esthel. {Ho sempre voluto analizzarla ma ho decido di affidare a te questo compito.} Conosci l'animo buono della tua Allieva e questo sembra, in tutto e per tutto, un modo per metterla subito alla prova. {Sotterfugio liv3} [Tenebra I - Veggenza I]

ESTHEL ESTHEL [Biblioteca Segreta][EST.] Probabilmente se lo aspettava. Del resto ti conosce meglio di chiunque altro. Davvero meglio di chiunque. Infatti la sua espressione non trapela sorpresa o altre emozioni se non quella della professionale neutralità che conviene a un Maestro di Congrega, o meglio, questo è quello che vede la meticcia. Ascolta le sue parole con attenzione, annuendovi come se fosse un normale discorso di routine e forse è questo quello che è davvero. Chi può conoscere se stesso all'inizio del proprio cammino se non qualcuno dotato di un ego talmente forte da sovrastare il resto? Nessuna creazione, solo conoscenza. Sempre più conoscenza. E' quello che vuole. Attende la sua pausa, prima che ricominci a parlare, stavolta raccontando una storia che le sembra surreale. Si acciglia leggermente, mentre questa racconta della storia di rane. Avviene dunque la parte dell'analisi di quella rana. Non appena inizia col dire che avrebbe voluto farlo lei, immagina ciò che le aspetta. Del resto, l'analisi è ciò che deve fare un ricercatore. Va fatto, per i veleni. Non batte ciglio stavolta, rimanendo con quello sguardo costante e fermo nella sua decisione. “Ne studierò fino all'ultimo segreto”. Dice, con fermezza, sicura di se stessa.

MELISANDE [ Biblioteca Segreta ][EST.] Non batte ciglio, la Mezza. Questa dovrebbe essere risolutezza e voglia di mettersi alla prova, per cui annuisci. {La rana si trova nella stanza di Dhaanna, chiusa in una gabbia. Appena la piccola di sveglia puoi recuperarla tu stessa.} Dhaanna, infatti, non può dormire con te per cui l'hai riportata nella tua vecchia stanza -la n.9- e vive lì con il piccolo Bambino dei Boschi, un segreto che non è stato ancora del tutto svelato. Ti giri, voltandole le spalle e cammini fino a raggiungere la poltroncina a capotavola che è quella destinata al Gran Maestro. La scosti e ti appoggi al bracciolo che ti è più prossimo, senza sederti del tutto. La camera è satura dell'odore di Esthel: ogni più piccolo centimetro cubo della biblioteca segreta rischia di farti impazzire e quindi decidi, almeno per il momento, di allontanarti dalla tentazione. Ma quanto resisterai? Poco, ancora poco. La Fiera scalfisce il tuo misero scudo di volontà con i suoi artigli affilati. La sete ti divora! {Volontà liv3} {Hai mai conosciuto Edwin?} Domandi. Incroci le braccia al petto e riporti su Esthel lo sguardo ametista. Probabilmente lei non si renderà conto che il tuo sguardo si sofferma più sulle vene pulsanti del suo collo che sulla sua figura in generale. Il tono distratto con cui pronunci quella domanda vorrebbe essere la scusa per giustificare la stessa, come se i pensieri che ti affollano la mente possano offuscare momentaneamente i ricordi. La verità è un'altra. Me memorie di quando eri umana sono confuse, si accavallano periodi della tua vita temporalmente distanti e i giorni nella Casa dei Veleni, che sono tutti uguali, sono i più confusi di tutti! Edwin ed Esthel si sono mai incontrati? {Sotterfugio liv3} [Tenebra I - Veggenza I]

ESTHEL [Biblioteca Segreta][EST.] Annuisce ancora, con vigore, stringendo le dita intrecciate tra loro, piccole e pallide. ''La andrò a prendere più tardi allora'' prosegue, con un mezzo sorriso, per poi seguire i movimenti di Melisande fino alla poltroncina. Rimane ferma, in attesa, perchè sa che c'è qualcos'altro probabilmente. Anzi, spera che ci sia talmente tanto da affollarle la mente a tal punto da farle dimenticare tutto il resto. Una domanda arriva, in effetti, la lascia un po' sovrappensiero. Ci pensa qualche istante, crucciando leggermente la fronte. ''Edwin dite? No, non credo'' Ammette, mordendosi il labbro inferiore mentre cerca di richiamare alla mente Edwin. Ha sentito il suo nome ma non l'ha mai conosciuto. Non è difficile intuire che la sua domanda sia 'perchè?', tant'è che non la pronuncia nemmeno, in attesa che Melisande le spieghi il motivo della domanda.

MELISANDE [ Biblioteca Segreta ][EST.] Si avvicina, Esthel! Dannata mezzelfa! Ci sarà un motivo se ti sei allontanata dal suo profumo inebriante, no? E invece lei che fa? Si avvicina. Continua a tentarti con il profumo del suo sangue che presenta un delicato retrogusto velenoso che forse ti attira più del sangue stesso. A fatica riporti lo sguardo ametista nei suoi occhi ambrati. A fatica cerchi di concentrarti sulla questione che hai sollevato con la tua domanda. {Volontù liv3} Non si sono incrociati, evidentemente. Ti affidi alla sua memoria perchè la tua, come abbiamo già detto, non è in grado di fornirti chiari riferimenti spazio-temporali. Annuisci, apparentemente pensierosa, per continuare con questa scena teatrale che sembra ripetersi ogni notte e che, probabilmente, si ripeterà ogni giorno della tua non più vita. Dopo qualche secondo decidi di rispondere alla sua domanda inespressa {Era il Giardiniere Botanico.} Con un cenno del capo indichi l'unica finestra che si affaccia verso i giardini. {Un tempo non erano così... abbandonati. Era il suo regno. Per un motivo o per un altro} non c'è bisogno di specificare i motivi che Esthel stessa sa: d'altra parte anche lei ha sentito il bisogno di allontanarsi dai veleni durante il suo apprendistato {si è allontanato. Tempo fa è tornato ma è solo l'altra notte che ha preso la decisione definitiva ti tornare tra noi. Quindi, se incontrerai uno sconosciuto, ricordati questa nostra conversazione.} Affermi questo. L'idea che trasmetterà il tuo tono di voce, però, forse è un'altra... come se ancora non avessi svuotato del tutto il sacco. {Sotterfugio liv3} [Tenebra I - Veggenza I]

ESTHEL [Biblioteca Segreta][EST.] China il capo lateralmente. Non può di certo immaginarsi che la sua maestra la vuole azzannare. A lei pare tutto normalissimo. Quindi Melisande parla, rivelando la natura di Edwin. Il Giardiniere. Volta quasi in automatico il viso in direzione della finestra dove sta guardando Melisande. Dei veleni, l'altro campo che la incuriosiva tanto era proprio la botanica. Per conto suo spesso va a raccogliere erbe, almeno le più comuni. Ma coltivarle e curare un giardino dev'essere tutt'altra faccenda. Che il giardino possa crescere rigoglioso e curato come un tempo? Sorride visibilmente. In un certo senso la curiosità la stuzzica molto, come da tempo non succedeva. ''Vi ringrazio per l'avviso allora'' Le dice in risposta, volgendo nuovamente lo sguardo su di ella. Non è certa di come abbia concluso l'insegnante. Rimane interdetta per qualche istante, per poi chiedere, nel dubbio. ''C'è altro che posso fare per voi?'' chiede, torturandosi un ricciolo rosso che le ricade sul ventre.

MELISANDE [ Biblioteca Segreta ][EST.] C'è altro? Vorresti prestarmi la tua vena per fare il primo spuntino della giornata? Piacere garantito! No, sarebbe sconveniente chiedere questa cosa ad alta voce, Melisande. Il Sangue altrui non si chiede, si prende e basta. Annuisci alla sua domanda. {Sai la storia del bestiario, no?} Domandi. Certo che la sa, almeno speri... Non ricordi. Maledetta memoria, maledetta immortalità! Anche questi ricordi sono confusi, malgrado tu abbia trascritto alcuni appunti. Sono solo dei piccoli flash che si susseguono in modo casuale nella tua mente. {Melanie si è dovuta assentare} e su questo non aggiungerai altro. La tua storia di amore e odio con Ithilbor è una faccenda che si estende al di sopra dei normali rapporti relazionali. E' impossibile da definire e impossibile da comprendere tanto che tu benedici questi suoi momenti di assenza. A volte li maledici. Non hai raggiunto un equilibrio. {I lavori si sono interrotti e non so per quale motivo. In questi ultimi tempi le mie notti sono agitate e sono costretta a riposare di giorno...} nulla di strano, neanche qui: i maestri dei Veleni hanno sempre avuto degli orari particolari e spesso anche tu sei stata costretta a dormire nelle ore diurne per lavorare durante la notte {vorresti cercare di risolvere questa faccenda, Esthel? Magari potresti chiedere a Edwin di aiutarti.} D'altra parte riguarda anche lui: probabilmente sarà lui a specializzarsi nella cura degli animali una volta che il bestiario sarà pronto. Ti alzi in piedi, ora. Ma l'incontro ancora non è finito... Ci sono ancora tante cose da fare! {Sotterfugio liv3} [Tenebra I ]

ESTHEL [Biblioteca Segreta][EST.] Prestare è un eufemismo in questo caso, ma ovviamente Esthel non può leggerle il pensiero. Quando parlerà del bestiario, la meticcia annuirà. ''Credo di saperne qualcosa'' mormora più tra se e se che alla stessa insegnante. Ascolta con attenzione ciò che segue, Melanie si è allontanata.. chi è rimasto ora, se non loro ed Edwin? Sospira, ma continua ad ascoltare, fino a che Melisande non le proporrà di occuparsi del bestiario. Sorride ancora. Probabilmente nessuno è più stakanovista di lei. Prende l'offerta in maniera molto entusiasta ''Sarebbe un onore!'' Spera solo di essere all'altezza per tutto. Il libro, il bestiario, la rana e poi c'è sempre lo studio, in mezzo! Tutto quel lavoro la sta veramente risollevando dal torpore che l'aveva affranta non molto tempo fa. Si guarda le dita ora, non chiede altro ma sta contando, probabilmente, le cose che deve iniziare a fare. ''Quando torneranno Melanie ed Erinn gli faremo vedere com'è cresciuta questa dimora'' dice, con un altro mezzo sorriso.

MELISANDE [ Biblioteca Segreta ][EST.] E sulle spalle di Esthel si sta riversando tutto il lavoro che avresti dovuto fare tu. Esthel è diventata, in questo momento, la tua anima diurna. {Per qualsiasi problema riguardo al bestiario, t'invito a scrivermi senza esitare e ti risponderò non appena aprirò gli occhi}. Questa vorrebbe essere una rassicurazione: il problema è che non ci sarai più 24 ore su 24 come prima, non potrai proteggere la tua casa quando Apollo è alto in cielo. Forse, con il passare degli anni, riuscirai a rimanere vigile nelle ore diurne... ma ora la tua energia si abbassa a tal punto che crolli, come un peso morto, ovunque. Una mattina ti sei svegliata con le spalle alla porta. Non sei riuscita nemmeno ad arrivare al letto. In queste condizioni come fai a controllare i lavori del bestiario? Toccherà ad Esthel quella responsabilità. Le concedi anche tu un mezzo sorriso che potrebbe essere di gratidudine, ma non andrei ad indagare oltre su questo punto e mi focalizzerei sull'ultimo argomento che dovete affrontare. O forse gli argomenti sono due? {Ci sono ancora due cose di cui dobbiamo parlare. Avevo in mente di fare lo studio dei metalli per usarli nella composizione dei veleni come ingredienti... ritengo abbiano un grande potenziale e ho già comprato del campioni. Ti avevo già chiesto di aiutarmi, se non sbaglio e ci tengo a sottolineare che non mi sono dimenticata, tutt'altro. Però direi di cominciare quando avremo finito con il famoso libro.} Una piccola pausa. Al momento sei stata molto impegnata con le commissioni e non hai continuato a scrivere. {Ho deciso quali sono le apparecchiature che io descriverò e tu disegnerai. Sono quelle di distillazione, estrazione, cristallizzazione e purificazione}. Le spieghi. {Ti farò trovare un biglietto accanto ad ogni macchinario... Io scriverò direttamente nel tomo, ma ti lascerò lo spazio per disegnare. Pensi sia fattibile?} {Sotterfugio liv3} [Tenebra I ]

ESTHEL [Biblioteca Segreta][EST.] Ha una grossa responsabilità. Deve portare a termine tutti quei compiti e intende farlo nel miglior modo possibile anzi, in maniera perfetta. Non vuole commettere sbagli. In qualche modo è invasa dalla stessa frenesia che ha provato quando ha ricevuto la spilla di Apprendista. Eccitazione anche, mista a un bisogno irrefrenabile di mettersi al lavoro. Povera Melisande, per lei tutto quel battito di cuore sarà solamente una tentazione maggiore alla quale resistere. Si arrotola le ciocche rosse attorno alle dita. Se i suoi capelli non fossero in parte legati dietro la nuca come ora, sarebbero ancora più selvaggi, facendola apparire forse quanto una ragazzina sperduta dei boschi, dalla pelle color latte. Ricorda lo studio sui metalli ed annuisce ancora per rinnovare l'interesse che già aveva precedentemente dimostrato. Per il libro, beh. Il disegno è la sua seconda passione. ''Lasciate lo spazio che desiderate e vedrò di fare in modo che ogni disegno sia associato alla descrizione corretta!''

MELISANDE [ Biblioteca Segreta ][EST.] E infatti, Esthel, è decisamente troppo! I Doni di Sangue vengono attivati ed è ormai impossibile resistere al richiamo del tuo sangue, non è vero Melisande? Impossibile. Non è solo una parola, è un dato di fatto. Grazie alla Veggenza scandagli il panorama che ti circonda: il battito del cuore di Edwin è molto lontano, probabilmente si sta occupando del suo giardino in rovina e sarà occupato per un po'. Dhaanna non è un problema: rinchiusa nella sua stanzetta la piccola dorme e mangia, non è in grado di fare altro. Come abbiamo già detto Erinn non c'è e Ithilbor, beh, non avrebbe nulla in contrario, anzi... conoscendola non farebbe altro che incitarti in questa direzione. Sarai più veloce di un fulmine: un secondo prima sei di fronte alla tua ex allieva, il secondo dopo vorresti essere dietro di lei e con le braccia le vorresti circondare prima le spalle e poi, facendole scivolare sulla sua divisa, le braccia così da immobilizzarla. {Furtività liv1} [Celerità I] Non le farai male, vuoi solo trattenere eventuali -quanto inutili- sforzi di ribellione. [Vigore (Passivo) I] Ha atteso troppo la Vedova Nera dei Moth, ha atteso veramente troppo e ora si prende quel che deve per sopravvivere. Con foga, senza pensare al dolore che inizialmente potresti causare, fai penetrare i canini nel lato sinistro del suo collo: per farlo con una certa comodità devi necessariamente tirarti sulle punte. Esthel è più alta di te. Ma questo non è un problema: è nella natura dei predatori essere agili e forti. [Agilità liv.2] Esthel sentirà inizialmente una puntura abbastanza dolorosa... Ma dopo? Dopo sarà solo un immenso piacere per entrambe, tanto che tu -povera vampira- non puoi far altro che serrare le palpebre e nascondere al mondo le tue iridi ora cremisi. Attraverso i canini il Sangue deliziosamente avvelenato di Esthel raggiunge la bocca e poi scende in gola: ha il magico potere di lenire le tue pene e di sollevarti dai tormenti con cui sei costretta a vivere. [Tenebra I - Veggenza I] [I Turno di Suzione]

ESTHEL [Biblioteca Segreta][EST.] Non sa della loro esistenza. Non ancora. Non sa chi sono nè cosa fanno, non ne ha mai sentito parlare. Lei è la creatura che ha vissuto per sessant'anni in una biblioteca. Solo favole. Nessuna leggenda, nessun fatto vero. Solo favole. Eppure ne ha uno davanti, di loro, di vampiro, senza minimamente saperlo. Uno di loro è anche suo amico ma lei non può saperlo. E' una questione di attimi, di istanti, e la Melisande che conosce sparisce sotto ai suoi occhi per diventare predatrice. Non riesce a comprenderlo, non subito. Non finchè il dolore le trafigge la pelle. E' anche tutto troppo veloce per poterlo solamente ammettere. L'unica cosa che riesce a dire, debolmente, è ''Non di nuovo''. Dopo, il dolore svanisce, così come la paura che ti fa sentire freddo e ti irrigidisce tutto il corpo. Come tutte le prede, una volta prese, si lascia andare, perchè non può fare altro. Dopo sarà solo piacere. Ma è un piacere che riconosce come sospettoso e incerto, già provato e differente dal piacere che normalmente è di norma fra gli uomini.

MELISANDE [ Biblioteca Segreta ][EST.] Rilassati. Vorresti dire questo ed Esthel. Goditi il momento perchè non sarà "per sempre". Eterna è solo la tua vita, ma un piacere del genere quante volte puoi provarlo? Poche, davvero poche. E tu, Melisande, stai assaporando ogni istante. Il Sangue di Esthel, come avevi immaginato, è diverso dagli altri. Ha una sfumatura acre che lo rende speciale, migliore. Ti piace! Ti piace così tanto che potresti rimanere così per sempre... E piace anche all'Entità che ti spinge a queste azioni perverse. Persino lei, in linea con i tuoi pensieri, lo preferisce a quello degli altri e lo reclama. Vorrebbe reclamarlo tutto per se, vorrebbe Esthel come scorta personale. Povera piccola Mezza, tradita da tutti... Perfino dalla donna che, un tempo, ti coccolò come solo una madre potrebbe fare. In questa confusione di sensazioni, però, un pensiero razionale ti sfugge: devi preservare questa donatrice non volontaria... Esthel è estremamente preziosa, non è una come tante. Ed è per questo che, con un enorme sforzo di volontà, decidi di avviarti alla fine di questo spuntino. Vedi Esthel? Vedi quanto sei importante per la Signora dei Veleni? Una piantina rara che non dev'essere sciupata. Cerchi l'accesso ai pensieri della Laboratorista: non solo stai profanando il suo corpo, ma ora cerchi anche di violare la sua mente. Lo deve fare, Esthel, lo capisci? Delicatamente -almeno questo te lo deve!- cerca di raggiungere un punto che solo i Doni del Sangue possono distinguere. E' profondo, ma non troppo... [Veggenza I] [II Turno di Suzione] [Dominio II - 1/2]

ESTHEL [Biblioteca Segreta][EST.] Non è un piacere da tutti i giorni, no di certo. Non è qualcosa che si può provare sempre ma lei ricorda qualcosa di simile. Ricorda quelle sensazioni ma non c'era nessun dolore, era solamente un bacio appassionato. Non è vero? Troppo torpore per pensarci, troppa confusione. C'è solamente questa sensazione intensa che non comprende da dove provenga con esattezza. Cosa le sta facendo Melisande? La sua Maestra, le sta facendo del male? Del bene? Non ha più neanche la forza di volerci pensare o di controllare i suoi stessi sensi. Vorrebbe sedersi e riposare, ora che si sente stanca di improvviso. Eppure era lì, il vigore, la forza, dati dalla gioia che la congrega le stava regalando. Un attimo prima in forze e ora vorrebbe solamente lasciarsi andare a peso morto, chiudendo gli occhi. Ci sarà Melisande per sorreggerla, vero? Anche se non è umana, si ricorderà l'ammirazione che Esthel prova per lei e la fiducia che le ripone? Chiude gli occhi, si lascia vacillare sui piedi nudi, confusa, stranita, malinconica.

MELISANDE [ Biblioteca Segreta ][EST.] Oh si, ci penserà Melisande a sostenerti, Laboratorista dei Veleni. Non sorregge solo te, la Signora dei Veleni, ma sostiene il peso di una casa intera che fa affidamento su di lei. Ora puoi, Melisande, ora hai la forza per contrastare la solitudine, le responsabilità. Possiedi il tempo e la saggezza necessari, forse anche l'orgoglio, per portare avanti -nei secoli- la Dimora dei Veleni. Ci sarai sempre per sostenere quella casa con le tue forze infinite, fino a quando non arriverà la Morte Ultima. A questo punto persino i Veleni dovranno arrendersi: li dovrai lasciar andare e loro dovranno lasciarti andare. M'immagino la scena e non vorrei mai doverla raccontare io che sono diventata affettuosa narratrice della tua avventura in questo folle mondo. E quindi si, Esthel, Melisande ti sostiene prima in forma eretta e poi ti accompagna -senza staccarsi neanche un secondo- fino a toccare il pavimento, fa in modo che tu possa riposare su di lei. Mentre continui a deliziarti lei, però, continui ad espugnare la sua mente fino a raggiungere quel particolare punto che la proteggerà dal ricordo di questa notte. Ora comincerai a tessere il tuo incantesimo e modificherai i suoi ricordi. Parlerai alla sua mente ed ella ti comprenderà, ti accoglierà come amica. {Dopo averti spiegato i tuoi compiti, la Signora dei Veleni è andata nel Laboratorio e ti ha lasciata in Biblioteca. Ti sentivi molto stanca, dopo l'intensa giornata di studio, per cui hai deciso di tornare nella tua stanza per riposare. Ti sei stesa sul letto, ancora vestita... e ti sei addormentata.}{Sotterfugio liv3} [Dominio II 2/2]. Ecco qui, Esthel. E' finita. Un ultimo sorso di questo meraviglio Sangue e abbandoni il suo corpo. Ancora stretta a lei in questa sorta di affettuoso abbraccio non fai altro che passare la lingua, quasi teneramente, su quei due forellini... così che si possano richiudere, così che l'inganno sia compiuto alla perfezione. Torna ad affliggerti il senso di Sete. Urleresti, davvero! Urleresti a quell'agonia perenne... Dannata immortalità![Veggenza I] [III Turno di Suzione]

ESTHEL [Biblioteca Segreta][EST.] Deve essere così. Quell'abbraccio non è altro che il letto dove si è stesa dopo il duro lavoro. I compiti, le cose che Melisande le ha detto di fare.. anche la rana. Sì, dopo tutto questo si è stancata molto e si è messa a riposare in quel suo solito dormiveglia cosciente. Come ha fatto a non pensarci prima? Che storia buffa sarebbe da raccontare a Melisande, se solo si ricordasse di quel sogno in cui la mordeva. Ma il prossimo mattino non si ricorderà null'altro che la solita routine. Tornerà a studiare come ha fatto tutti i giorni in quella dimora, svolgendo i compiti per i Veleni. Si lascia andare completamente a quello strano sonno, adesso. Gli occhi chiusi le facilitano il viaggio verso l'incoscienza, quella che nemmeno da addormentata riesce a raggiungere. Melisande continuerà a essere l'adorata Maestra e la Bestia che nasconde sarà, in segreto, celata dietro quegli occhi d'ametista.

MELISANDE [ Biblioteca Segreta - Piano Superiore ][EST.] E così finisce. Esthel sviene o, comunque, si perde nel Sonno dei Mezzelfi. A te non è concesso riposare, non di notte. Hai un veleno che attende di vedere la luce, per questo motivo cercherai di sollevarti e ti portare con te la Laboratorista dei Veleni. Cercherai di prenderla tra le braccia, proprio come si fa con un bambino. Possiedi la forza e l'agilità giusta per non crollare o vacillare sotto il suo peso. [Vigore (Passivo) I - Agilità II] Scandagli, con i Doni del Sangue, la zona circostante in cerca di pericoli: Edwin è ancora lontano e non ci sono altri battiti molesti nelle circostanze, per cui comincerai a muoverti verso le scale, salirai i gradini uno per volta fino a raggiungere il secondo piano. Attraversando il corridoio con quel fardello dormiente tra le braccia, raggiungerai la stanza numero 4. Non ci vorrà poi molto e la Laboratorista si troverà sul suo letto. Devi recuperare le forze, Esthel. [Veggenza I]
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