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[CDV] Melisande, Ineh ''..come avete intenzione di avvelenarmi stanotte...?''

Ultimo Aggiornamento: 05/12/2014 15:00
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Sesso: Femminile
05/12/2014 14:58
 
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..:: Riassunto ::..
Mentre Ineh passeggia per i vicoli della cittadina in cerca di avventure, la Signora dei Veleni sosta nei pressi della Dimora venefica e osserva il procedere notturno dei lavori del Bestiario. La Vampira si accorge quasi immediatamente della presenza dell'umana e, spinta dall'oscuro desiderio di averla, la stuzzica e la provoca. L'interesse è reciproco e solo pochi minuti di chiacchiere convincono l'umana a seguire la vampira dentro la Casa dei Veleni in cui si consumerà l'appassionata tragedia che coinvolge da secoli umani e vampiri.


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E' calata la notte sulla tetra cittadina, una notte piena di nebbia in cui la luce di Selene rende l'atmosfera... spettrale. [GDR PLAY]


MELISANDE [ Esterno CDV | Notte ] Una notte come tante e qualcosa ti dice che ce ne saranno davvero molte così... noiose, tetre, prive di stimoli. Ma è difficile stimolare l'attenzione e la curiosità di una come te: non hai più interessi (Veleni e Sangue a parte, mi sembra ovvio) e tutti gli umani ti sembrano... sciocchi. Hai osservato per qualche minuto il procedere notturno dei lavori: certo, questo vi costerà di più ma vuoi controllare tu stessa il lavoro degli operai e dell'architetto. Per questo ora attraversi il cancello che dal Giardino Venefico porta al rozzo vicolo in cui la vostra dimora è ubicata. Chiudi con delicatezza il portone dietro di te e rimani ad osservare, da lontano, il lavoro di nani e umani che hanno turbato la quiete della casa: malgrado la nebbia, il pallore della Luna e malgrado la distanza riesci a vedere perfettamente i più intimi dettagli del viso di coloro che con scuri, pale e chissà cos'altro stanno plasmando dal nulla il nuovo Bestiario. E quindi coloro che passeranno vedranno solo una figura minuta, avvolta nel mantello nero e che sosta davanti ad un cancello, a due passi dal portone principale della Casa dei Veleni. [Tenebra I - Veggenza I]

INEH (Vicoli-pressi CdV) La notte è sempre stata un'ossessione per la Dama di Diamante, una stupenda ossessione nella quale perdersi senza alcuna difesa. E questa notte, nebbiosa, silenziosa, ovattata tra le mani del buio, è particolarmente carica di tutti quei sogni di cui lei ama saziarsi. Manca solo lei, la compagna con cui molte volte ormai, è affogata tra l'oscurità e i suoi piaceri. Ed è per questo che solitaria, ammantata nel suo cappotto color del sangue, il cui cappuccio copre appena la chioma infuocata, ha varcato le soglie della cittadina, forse volendo raggiungere il Palazzo dove lei risiede, non avendola trovata al presidio giù in baia. Non è amore, perchè non ne sarebbe capace, Gwendhelen è un bisogno, una perversione a cui a fatica potrebbe fare a meno. Cammina lentamente, l'abito sgualcito nella parte inferiore della gonna sfiora il terreno, la nebbia si mescola ai fumi del calore che proviene dal sottosuolo, dalle cloache, dalla gente che dorme avvolta da sudicia paglia, e lei, che attraversa tutto questo, odiando ancor piu fortemente quel genere di bestie che han sporcato il suo mondo. Fin quando, giungendo accanto ad una delle palazzine, arresterebbe il suo avanzare quando gli occhi, diamanti trasparenti, vedrebbero la figura minuta, un'ombra completamente nera, forse anche piu della notte.

MELISANDE [ Esterno CDV | Notte ] Sebbene tutta la tua attenzione sembri calamitata dai lavori il cui clangore si sente fino a dove ti trovi -sebbene sia ovattato dalla presenza tetra della nebbia- non ti sfuggono anche le percezioni più sottili, come quella di passi in avvicinamento... di un cuore che batte, il rumore del Sangue che scorre attraverso un essere umano. L'odore di Ineh ti raggiunge prima ad ondate lievi e poi sempre più intense, ristagnando nell'aria attorno a te. I passi dell'umana si bloccano e dopo qualche lungho, lunghissimo istante, ti volti con una lentezza quasi maniacale per cercarla. Un cappotto cremisi, rosso come il sangue e un cappuccio che non copre i lineamenti sottili del viso, ma che contiene appena una chioma rossa che ti ricorda, appena, quella di Erinn e di Esthel. Rimani per qualche istante ferma e in silenzio, lasciando cullare te, Melisande, e l'altra te, la Vedova Nera dei Moth, in quella nube di Vita che, entrambe, bramate. {Non avete paura dei mostri, milady?} Domandi. Il tuo tono di voce vuole essere divertito, a tratti potrebbe risultare anche malizioso. Sebbene voi Immortali siate privi dei sentimenti fondamentali per la comprensione umana, vi siete adattati perfettamente per imitare gli umani in tutto e per tutto: il vostro cuore batte, respirate.. riuscite persino a ridere! [Tenebra I - Veggenza I]

INEH (Esterno cdv) Incontri notturni, cosi affascinanti, cosi carichi di promesse e mistero, e non importa se siano uomini o donne, l'essenza del piacere non ha un genere ben definito, e la sua vita è fatta della ricerca di tutto ciò che può farle capire che l'esistenza non è solamente l'alzarsi con la luce del sole augurandosi di campare il piu a lungo possibile per diventare vecchi e inutili, no..per questo quando la voce delll'ombra raggiunge le sue orecchie, domandando qualcosa che è molto, molto diverso da quello che normalmente altri avrebbero chiesto, il volto si volta appena, cercandone le sembianze, inumidendosi le labbra e scostando con eleganza una ciocca di fuoco dal viso, muovendo appena la mano destra sfiorando la sua guancia. ''Mostri..'' ripete, rivelando una voce suadente, molto femminile. ''Ho visto mostri peggiori seduti al bancone della bettola..che non in questi vicoli nel cuore della notte..la notte non è per i mostri..quelli veri..chiunque ne senta il richiamo, e da lei si lasci abbracciare..di che altro dovrebbe aver paura, se non dei suoi stessi intenti?'' Come è suo modo, non teme mai di parlare secondo il suo carattere, a lei di sicuro non interessa invecchiare in maniera banale.

MELISANDE [ Esterno CDV | Notte ] La voce femminile e sensuale dell'umana ti raggiunge con il stuo insensato discorso. Ma cosa ne può sapere lei dei mostri? Dei mostri veri? E non stai parlando di te e dei tuoi fratelli, no... Stai parlando di colui che abita nel Bosco Oscuro: lui è un mostro, autentico, spaventoso. Il discoro di Ineh t'incuriosisce e, in un certo senso, colora questa notte di un colore che la rende meno tediosa. Per questo decidi di risponderle, tenendo a bada gli istinti che ti vorrebbero già con i canini immersi in una vena succulenta del suo fragile e umano collo. {E voi quindi siete una creatura della notte, milady?} Le domandi: ancora una volta il tono appare divertito ma il sorriso che si apre sulle tue labbra è malizioso. {Non ne ho mai incontrata una ma le immaginavo diverse da Voi: non mi sembrate molto pericolosa e oscura} Piuttosto ti sembra invitante, Vedova Nera dei Moth! Muovi verso di lei qualche passo, avvicinandoti di mezzo metro ed entrato in un vortice in cui l'aria sembra satura del profumo del Sangue dell'umana... una vera agonia per chi soffre sempre la sete. Così Ineh forse riuscirà a scorgere il viso pallido e gli occhi ametista, le labbra rosee di chi potrebbe star meglio e le occhiaie a sottolineare uno sguardo tanto inusuale. [Tenebra I - Veggenza I]

INEH (Esterno cdv) La fissa, cerca il suo volto, è un'altra femmina quella che le rivolge quelle attenzioni cosi particolari, e il discorso entra nel vivo quando arriva quella seconda domanda. ''Forse non avete guardato bene allora..'' sorridendo maliziosa, ma rimanendo gentile nel porsi, non ha motivi per essere scontrosa, sono altri quelli con cui mostra i suoi lati meno cordiali ''Voi parlate di mostri con troppa leggerezza..ma forse proprio perchè ne avete incontrati anche voi e conoscete la sensazione che si prova quando le loro mani sporche si preparano a ghermire la vostra anima...'' lei si riferisce a mostri molto piu umani di quelli a cui probabilmente fa riferimento l'altra, il cui profumo, quando le si avvicina in quel modo cosi accattivante diverrebbe preda delle sue narici. Sensazioni già vissute, e in quel momento, mentre le si avvicina in quel modo, è difficile controllare il brivido di eccitazione che le corre lungo la schiena.

MELISANDE [ Esterno CDV - Atrio | Notte ] Tu conosci altre sensazioni Melisande: quelle dei canini che penetrano la pelle, quella del Sangue che si riversa in gola e che placa gli insaziabili Bisogni di un Immortale. Quele sono le sensazioni che ben conosci e che vorresti provare con l'umana: il suo Sangue, non corrotto dai Veleni, è puro e sembra delizioso. Tutto quel rosso e quel fuoco potrebbero rendere l'esperienza estremamente piacevole per entrambe. {Forse tutto questo parlare di mostri potrebbe attirarli proprio qui, in questo vicolo e gradirei limitare i danni della mia uscita notturna. Volete seguirmi?} Le tue motivazioni sono... valide? Forse sì, forse no... Eppure cerchi di essere persuasiva con il tono della voce, volendo ricercare per voi un posticino più intimo e meno affollato in cui... parlare. {Diplomazia liv2} Per questo ti volgi verso l'interno della casa, dando a Ineh le spalle: hai deciso tu per lei... Ti deve seguire. Percorri quei pochissimi metri che ti conducono prima ai tre gradini davanti alla Dimora dei Veleni, e poi al portone di legni scuro che si aprirà dopo una leggera pressione delle mani: l'hai lasciato aperto quando sei uscita. A questo punto spalancherai il portone e ti volgerai verso l'umana al cui sguardo si paleserà un atrio in penombra e per nulla ricco di orpelli. [Tenebra I - Veggenza I]

INEH (Esterno cdv) Notare il viso cosi pallido, a tratti segnato nella parte inferiore degli occhi, non muta la sensazione attraente che quella donna esercita, se fosse colpita da qualche malattia non avrebbe le forze per aggirarsi da sola nella notte, e poi tutto le ricorda la sua prima notte con Gwen, anche lei la invitò ad appartarsi quasi senza che le due si fossero conosciute. questo è terribilmente eccitante, il mistero che pervade ogni cosa e che può regalare esperienze irripetibili, ecco qual'è il senso dell'esistenza per la Dama di Diamante che quando l'ombra le parla ancora, non può far altro se non ascoltarla con la brama di capire dove quel discorso, le porterà. ''Attirare qui..altri mostri..'' volutamente infilando quell' -altri- nella frase, come se volesse intendere che almeno due, già sono presenti, osservandola con quei grandi occhi trasparenti, che pochi, molto pochi han saputo penetrare e interpretare. ''E ditemi..dove avete intenzione di condurmi..la nebbia offusca la vista e la mente..e voi non avete la minima idea di chi io potrei essere..'' sorridendo sorniona, è chiaro che la donna potrebbe girare quella sua stessa frase adattandola alla sua rossa ospite. La segue ad ogni modo, notando la penombra nella quale anche l'interno del luogo dietro a quel portone, si trova.

MELISANDE [ Atrio | Notte ] Aspetti l'umana e rimani a guardia della porta: quando i suoi passi e le sue parole ti raggiungeranno le farai un cenno con il capo, indicando l'atrio spoglio come se fosse un invito. {Questa è la Dimora dei Veleni} le spieghi neanche tu sai perchè: non t'interessa che sappia perchè, alla fine della notte, probabilmente non ricorderà. {E siete ospite della Signora dei Veleni, questa notte} E così le riveli, anche, che sei Melisande D'evreux di Shahrizai, Gran Maestro dei Veleni e Duchessa del Governo. Un annuncio nella Rocca dei Messaggi invoca il tuo nome che è stato mormorato a mezza bocca dai popolani della cittadina: chi l'avrebbe mai detto che la Signora dei Veleni si sarebbe unita al Governo della Cittadina? Ma non sono neutrali i Venefici? A queste accuse risponderai se e quando le persone avranno il coraggio di farsi avanti: sei minuta ma l'aura Oscura della tua nuova natura e il mistero dei veleni tengono a distanza sia le domande che chi le porge. Solo quando l'umana avrà varcato la soglia del portone tu la seguirai, richiudendo il pesante ma silenzioso uscio dietro di te e intrappolando così l'umana all'interno della casa dei Veleni che, molto presto, sarà invasa dal suo odore e dalla tua voglia. Di fronte a sè Ineh potrà scorgere tre archi lavorati che conducono in una sala illuminata e ben visibile che è adornata con i colori che l'umana predilige: tappeti cremisi, poltrone cremisi, tendaggi cremisi. Alla sua sinistra potrà notare un semplice baule e alla sua destra un tavolino su cui sono presenti cinque grandi tomi: solo la zona destra dell'atrio è illuminata a giorni per permettere una lettura agevole dei diversi veleni in vendita. [Tenebra I - Veggenza I]

INEH (Atrio) La Signora dei Veleni e la Dama di Diamante, altisonanti soprannomi o, nel caso della sconosciuta, vere e proprie cariche. L'atrio è spoglio, a breve forse lo saranno anche i loro corpi, perchè quell'invito, agli occhi della rossa sassone, è sembrata l'ennesima proposta a trascorrere saffiche esperienze, qualcosa che sta caratterizzando la sua vita negli ultimi tempi di sicuro non può immaginare che oltre quel portone, che le si richiude alle spalle, c'è ben altro, un labirinto molto piu oscuro della semplice unione tra due corpi affamati di carnali desideri. Un luogo cosi profondo e lontano dall'umana concezione che forse perfino lei, cosi sprezzante, ne sarebbe estremamente terrorizzata. Tuttavia l'ombra è gentile nell'invitarla ora a prender visione dell'interno. Eleganti archi, poltroncine e un tappeto, oltre ad alcuni tomi poggiati con ordine su un tavolo. ''Dunque è questo che siete..una studiosa di veleni..e ditemi..'' voltandosi quel tanto che potrebbe bastare per potersi avvicinare con il viso a quello della sua dirimpettaia, aumentando l'intensità del suo tono, e la carica di sensualità che le sue labbra, rosso accese, sprigionano. ''..come avete intenzione di avvelenarmi stanotte...'' sorridendo, consapevole che quell'invito, pur non conoscendone la reale natura, non è stata pura e semplice cortesia.

MELISANDE [ Atrio | Notte ] Come avevi previsto ben presto il piccolo atrio si satura dell'odore dell'umana e il martellare del suo cuore rende talmente tanto inquieta la Vedova Nera dei Moth che, alla fine, la volontà di Melisande non basta più a placarla. E come potrebbe, la semplice volontà, arginare questa marea se l'umana quasi ti prega di prenderla? Ti guarda, ti mormora inviti a mezza bocca e troppo vicini perchè possano essere ignorati. La sua domanda provocatoria ti offre lo spunto giusto per introdurre quel che sta per accadere: le sorridi e ora sei tu quella accattivante e sensuale, emani il fascino del predatore che riesce sempre ad ammaliare la sua preda. {Così} mormori e non avrà nemmeno il tempo di pensare, l'umana, perchè sarai fin troppo veloce sia nel raggiungerla che nell'immobilizzare con la tua stretta forte le sue braccia, spingendo i suoi bicipiti esili verso il suo torace: impossibile sfuggire alla morsa del ragno velenoso che ella stessa ha scatenato. [Celerità I - Vigore (Passivo) I] Impossibile, Ineh! Che questo ti sia d'insegnamento, umana: impara che non si stuzzicano i Mostri che abitano all'interno della Cittadina... Impara a trattenere i tuoi bisogni perchè poi scateni quelli degli altri! E non ci sarà altro... solo lo scintillio di uno sguardo Cremisi e la fuoriuscita di appendici anomale che andranno ad impattare, senza delicatezza alcuna, contro la pelle candida dell'umana: inclini il viso per poter raggiungere bene la vena giugulare destra dell'umana. I canini penetrano la pelle, barriera troppo sottile che non può impedire il compiersi degli eventi... E quando il primo fiotto di sangue ti riempie la gola non puoi far altro che gemere di piacere! E tu Ineh? Cosa sentirai? Ti farà male quella puntura, molto male... Eppure, subito dopo, raggiungerai l'esasi. [Veggenza I] [I turno di suzione]

INEH (Atrio)Succede tutto in fretta, cosi in fretta che la sassone non ha il minimo tempo per reagire, nè fisicamente, nè mentalmente, se non per quell'esplosione d'attimo nel quale Melisande si avvinghia a lei, giusto il tempo per immaginare l'inizio di un'apoteosi dei sensi. Non è tutto oro quello che luccica, lezione che forse non avrà mai piu modo di ricordare. Le braccia che la stringono sono forti, in netto contrasto con l'aspetto esile dell'ombra, il bacio arriva, ma non si impadronisce delle sue labbra, della sua lingua, le mani la stringono, ma non per carezzarne le forme, non per conoscere ed esplorare quel giovane corpo bramoso di nuove esperienze. Che tremendo errore entrare li dentro quella notte..o forse la più grande esperienza della sua vita, non è quello il momento per deciderlo, nè per pensarci su. Negli occhi, è come se i dimanti trasparenti si frantumassero in milioni di piccolissime briciole taglienti quando le labbra della venefica si posano rapide sul suo candido collo, non ha il tempo materiale per accorgersi delle lame che affondano nella pelle provocandole un cosi devastante dolore. Un grido soffocato, un gemitoche dal dolore, dalla sensazione di calore del sangue che vien portato via per sempre dal suo corpo, aumenta la sua intensità diventando quasi un grido di piacere, del più oscuro e perverso dei piaceri.

MELISANDE [ Atrio | Notte ] Non è il bacio che ti aspettavi, Ineh, questo no! Ma prova ad apprezzare il momento: non è forse meglio di un semplice bacio? Mentre Melisande si porta via il tuo sangue, umana, ti dona in cambio meravigliose sensazioni che nessun altro uomo e nessun'altra donna potranno mai farti apprezzare. Immagina come dev'essere bello, erotico e appagante fate l'amore con un vampiro e ricevere QUEL bacio nel momento in cui culmina il piacere. Immagina tu, perchè Melisande non è più in grado di farlo. Melisande riesce soltanto a placare i suoi bisogni che sono ancora più primordiali del sesso: affonda dentro di te quei canini e istante dopo istante si porta via la linfa vitale che ti sostiene. Ti sentirai sempre più debole e la realtà comincerà a divenire sempre più confusa anche se continuerai a percepire, con una certa intensità, l'intimo piacere che la Signora dei Veleni ti sta donando. Ma non cadrai, umana: ci pensa Melisande a sorreggerti. [Vigore (passivo) I - II Turno Suzione ] Ma per la Vedova Nera dei Moth non è ancora abbastanza: non le basta aver violato il tuo corpo senza la tua volontà, no! Lei vuole molto di più! Vuole violare anche la tua mente, mascherarti i pensieri... Per questo protendi i tuoi pensieri dentro la sua mente e cerchi il cuore pulsante della sua volontà per spezzarla e poi plasmarla di nuovo a suo piacimento. Ma questo non ti provocherà alcun fastidio, Ineh, nessun dolore... [Dominio II 1/2] [Veggenza I]

INEH (Atrio) L'eccitazione, che ha lasciato il posto allo stupore e al dolore, ora è pura estasi, il grido di piacere si affievolisce quando il corpo sembra svuotarsi della presenza della vita al suo interno. Il sangue fluisce via come la pioggia su un vetro, e non fosse per la presa che Melisande esercita su quell'esile corpo, sarebbe già finita a terra. La vista si annebbia, come se la realtà di fronte ai suoi occhi fosse solamente il frutto di mille visioni sovrapposte, una dominazione totale a cui non può, nè riuscirebbe, a sottrarsi. Tutto questo mentre il suo corpo e la sua mente vengono invasi da un piacere distruttivo, cosi forte da non averne mai provato uno anche solo lontanamente paragonabile. Un miscuglio di morte e godimento che sembra non avere mai fine. Non c'è piu dolore, solamente oblio, i pensieri fuggono via dalla sua mente come bestie che fuggono da mille predatori. E' come se attorno a loro due non vi fosse nulla se non un profondissimo baratro fatto d'ombre, e non c'è fuga, non c'è speranza, non c'è niente se non un eterno vuoto. Non riuscirebbe a parlare nè a compiere alcun movimento passiva mentre l'altra si sazia inebriandosi del sapore di quel sangue giovane e fresco. Può solamente gemere, persa in quel mare di passione dilaniante.

MELISANDE [ Atrio | Notte ] E' questo che si prova, umana, quando ti privano della Vita: i sensi cominciano ad abbandonarti e così anche il calore che il corpo umano produce. Non senti freddo, umana? Non ti tremano le gambe? Non cominci a sentire sonno? L'oblio si avvicina sempre di più e questi potreebbero essere i tuoi ultimi respiri, umana. Hai incontrato davvero un mostro questa sera. Ti è piaciuto? Scommetto di sì! E ora ti sei senza forze, Ineh... Le gambe non possono più sorreggerti, non possiedi l'energia per tenere gli occhi aperti, non possiedi nemmeno la forza per continuare i gemiti di piacere che hanno accompagnato il pasto della predatrice. Ancora una volta non preoccuparti, però, perchè ci sarà la Signora dei Veleni a reggere le tue membra esili e stance. Mentre ti godi gli ultimi sorsi del suo Sangue, Vedova Nera dei Moth, ti spingi ancora di più nella sua mente, spezzando in via definitiva il filo conduttore dei suoi ricordi. I Doni del Sangue ti permettono di sostituirli con altri che sono meno precisi ma che nascondono la verità. Per questo, mentre ancora ti sazi di lei, parli alla sua mente narrando una bugia {La Signora dei Veleni ti ha fatto accomodare nella Sala Comune della Dimora dei Veleni. Avete bevuto del vino davanti ad un fuoco scoppiettante: non ricordi molto della conversazione ma la sensazione è che le provocazioni siano state il fulcro dei vostri scontri verbali. Ti sei poi addormentata sulla poltroncina: forse hai bevuto troppo vino? Non ricorderai nè occhi cremisi e nè canini appuntiti, solo la Signora dei Veleni con il suo sguardo ametista e il volto stanco} {Sotterfugio liv3} Ecco che la bugia è servita, Ineh! [Dominio II 2/2] Lentamente e non certo perchè davvero vuoi, allontani i canini dalla sua pelle e passi sulle ferite la lingua in modo che la tua saliva possa richiuderle e farle sparire del tutto. [III Turno di Suzione]

INEH (Atrio) Poi anche i gemiti cessano di esistere quando la fine sembra ormai l'unica via verso la quale quel giovane e splendido corpo è destinato. Le forze abbandonano del tutto le sue braccia, le sue gambe, il suo capo. Tutto il corpo è invaso dal torpore che annuncia che non vi sarà più vita dentro di lei. Ancora sorretta dalla Signora dei Veleni, rimane in balia del suo volere, anche mentalmente visto che pur senza che lei ne avrà mai ricordi, le viene sussurrata una verità illusoria attraverso i sensi della creatura mostruosa che l'ha appena posseduta. E' vero, è stato meglio di un rapporto carnale, molto piu intenso di ogni altro tipo di avvicinamento mai avuto prima di ora. Ma è esausta, svuotata, non c'è più nulla di quella giovane ragazza che, forse incoscientemente, aveva accettato di seguire l'ombra all'interno di quella dimora. Tremori pervadono le gambe, forse gli ultimi segni che la identificano come un essere vivente, e un freddo, un particolarmente pungente freddo si impossessa di lei, un inverno che abbraccia il suo corpo, e che probabilmente non avrà piu intenzione di lasciarlo.Che sarà di lei ora, perchè la vita, almeno quella che conosceva fino a prima di questa oscura notte, non potrà più essere la stessa.

MELISANDE [ Atrio - Sala Comune | Notte ] Dormi Ineh! Dormi e non preoccuparti del passato, non guardare il presente e non pensare al futuro. Non sei stanca? Il tuo corpo ti chiede di dormire stretta tra le braccia forti della Signora dei Veleni. Quando avrai lasciato i pensieri, vedrai, ti sarà più facile cedere ad sonno ristoratore che il tuo corpo richiede a gran voce. E solo quanto ti sarai addormentata la Signora dei Veleni ti trascinerà fino ad una delle poltroncine della Sala Comune, ti spoglierà del mantello e, dopo averti adagiata dolcemente sul velluto cremisi, con il manto dello stesso colore ti coprirà: non sentirai più freddo, umana. E cosa farai, Melisande? Recupererai due calici di cristallo e in ognuno di essi verserai poche gocce di vino per rendere l'illusione di quel che hai appena sussurrato nella mente di Ineh. E dopo aspetterai in quella stessa stanza l'alba o il risveglio dell'umana: prima o poi una delle due cose arriverà. [Veggenza I - Tenebra I]

INEH (Atrio) Seppur il suo corpo non sia stato violato, al di la del morso, naturalmente, la devastazione è completa. Non c'è piu nulla, solamente un sonno a cui è impossibile dire di no, gli occhi spengono la loro diamantina luminosità, il corpo si lascia andare allo spegnimento dei sensi, completamente persa tra le braccia della Signora dei Veleni, predatrice famelica che l'ha svuotata fino all'ultima goccia di quel preziosissimo e potentissimo nettare. I capelli sono una cascata di fuoco che si perdono lungo le braccia di Melisande, la pelle, già chiara, un tappeto di luna che ha smesso di brillare. Dorme, un sonno diverso da quello che ci culla la notte, dopo una lunga giornata di fatiche, un sonno che ha più il sapore della morte quel sonno fatto di silenzio, lontano, troppo lontano dalla luce del giorno. Non può che rimanere vittima passiva di ciò che Melisande farà di lei, poi si risveglierà, forse..o non lo farà mai più, questo al momento, non le è dato sapere.
[Modificato da .Melisande. 05/12/2014 15:00]
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